Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di
modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.
Negli ultimi 20 anni si è parlato tanto del problema di quanto i vagoni della linea ferroviaria Modena-Sassuolo fossero vetusti, datati, inadeguati a rappresentare le esigenze dell'utenza di oggi e di una linea moderna. Al punto da rendere ancora meno competitiva una linea strutturalmente già inadeguata.
Per anni si sono chiesti, a tutti i livelli (politici, amministrativi così come da parte dei comitati degli utenti), interventi ed investimenti per potenziare e migliorare la linea con particolare riferimento ai convogli, vecchi anche di 50 anni. Così come per anni sono stati denunciati gli sperperi legati ad interventi tampone e non strutturali o a progetti lasciati nel cassetto.
Fatto sta che (meglio tardi che mai), solo nell'ultimo anno, qualcosa di strutturale si è mosso.
Insieme ad un adeguamento di una linea, strutturalmente altrettanto vecchia ed incompatibile rispetto agli standard che oggi sono necessari per integrarsi alla rete ferroviaria nazionale (e necessari per accogliere treni più moderni), i nuovi (anche se usati ma più moderni), treni sono arrivati.
Nessuno avrebbe mai immaginato che la satira di Striscia la Notizia (che siamo abituati a vedere mettere in luce scandali e sperperi reali), si concentrasse su Gigetto proprio nel momento in cui gli interventi strutturali tesi a migliorare la qualità del servizio, fossero stati garantiti. Invece così è stato. Secondo la denuncia di Striscia e del mago Casanova, lo sperpero sarebbero legato al fatto che i treni sono troppo belli, troppo grandi ma (e qui starebbe lo sperpero di un investimento sbagliato), troppo vuoti. Al punto da essere, per Striscia, treni 'fantasma' come fantasmi lo sono gli utenti che, appunto, non si vedono.
Treni sottodimensionati rispetto al loro reale utilizzo. Che in parte è vero (solo in parte, visto che i pendolari che lo utilizzano tutti i giorni, così vuoto vuoto proprio non lo vedono), ma sta di fatto che se gli investimenti ci sono stati è proprio in relazione ad un obiettivo a tutti i livelli auspicato e decantato, di incremento dell'utenza che in quel servizio (più che i convogli troppo grandi e troppo belli), lamenta ancora problemi (questi si oggettivi, visibili e percepibili), di puntualità e di qualità generale del servizio, relativi ai servizi alle stazioni, alla mancata comunicazione in caso di soppressione al disservizio legato ai bus sostitutivi (quelli si davvero fantasma) nelle ore di punta o in chiusura del servizio. Ed è per questo che le 'reali' dichiarazioni del 'responsabile Tper' Gianfranco Parenti, intervistato da mago Casanova, suonano particolari, nel momento in cui annuncia che la capacità dei treni sarà ridotta e che, in pratica, circoleranno treni più picccoli e più adeguati al numero ridotto di utenti.