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Mirandola, l'open day del punto nascita

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Reparto di ostetricia e ginecologia aperti alla città per fare conoscere il percorso nascita. Ma se non si raggiungeranno i 500 parti l'anno sarà tutto inutile.


Mirandola, l'open day del punto nascita
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A Mirandola è successo ciò che non è successo a Pavullo. Nell'importante centro della bassa, la Regione ha concesso, come non ha fatto per l'ospedale dell'area montana, la deroga al mantenimento del punto nascite. Nonostante entrambe i punti registrassero meno di 500 parti l'anno, soglia necessaria sulla base di quanto stabilito dalla conferenza Stato Regioni del 2010. Una deroga, quella concessa all'apertura per almeno due anni (diventati nel frattempo 18 mesi), del punto nascita di Mirandola, motivata dal numero dei parti gestiti all'anno, di poco inferiore ai 500 e soprattutto con una tendenza nuovamente all'aumento, dovuta al ritorno ai livelli naturali post sisma. Insomma condizioni che a differenza di Pavullo dove il numero dei parti (anche se a seguito della strategia Ausl che dal 2015 almeno aveva dirottato la centinaia di donne residenti in montagna a partorire a Sassuolo anziché a Pavullo), era in costante decrescita e di circa 200 parti al di sotto dei 500 costituenti soglia minima.

Fatto sta che la deroga concessa a Mirandola è condizionata al raggiungimento, entro il termine del 2019, dei 500 parti l'anno. Ed è così che per agevolare l'obiettivo l'Ausl, per garantire standard di sicurezza e qualità del servizio richieste dai punti nascita sulla base della normativa nazionale, ha investito nel percorso nascita. Non soltanto nella qualità del servizio, delle strumentazioni e del personale, ma anche nell'informazione e nella promozione che vede negli open day un momento importante per convincere le future mamme non solo a partorire a Mirandola, ma a seguite l'intero percorso che precede e segue la nascita. 

E oggi all'ospedale di Mirandola, è stato fatto attraverso l'apertura dei reparti alla città e attraverso la storia di  di Azzurra, venuta alla luce nel Punto Nascita di Mirandola, raccontata in un docu-film allo scopo di fare conoscere il Percorso Nascita attivo sul territorio.

Una mattinata rivolta alla cittadinanza e in particolare a tutti i futuri genitori, che hanno potuto conoscere il personale, informarsi sul Percorso Nascita e toccare con mano l’offerta di assistenza legata al Punto Nascita di Mirandola.  

Non sono mancati momenti di promozione della salute con stand, attività partecipate e consigli sui sani e corretti stili di vita in gravidanza, la ginnastica dolce a cura di UISP Modena e una colazione salutare offerta a tutte le mamme presenti. Per i più piccoli – anche quelli ancora nel pancione – lo Spazio Lettura con i volontari di Nati per Leggere.

Il Percorso Nascita

Per accompagnare le donne durante la gravidanza l’Azienda USL di Modena ha realizzato un memo che, trimestre dopo trimestre, ricorda le visite e gli esami da effettuare e fornisce informazioni sul Percorso Nascita.

Sono numerosi i professionisti coinvolti per offrire a ogni mamma un’assistenza personalizzata: ostetriche, ginecologi e psicologa sono disponibili sin dal primo contatto al Consultorio. Qui vengono effettuate visite ed ecografie, consulenze e incontri informativi, fino al momento del passaggio all’Ambulatorio gravidanza a termine presso il Punto Nascita, che prosegue con la valutazione clinica e poi con l’assistenza al parto e nelle successive 48 ore. Al rientro a casa e nei primi 100 giorni di vita del bambino, Consultorio e Pediatria di Comunità offrono le cure in puerperio, consulenze e sostegno all’allattamento, mentre attraverso il Pediatra di libera scelta si avvia il percorso presa in carico che proseguirà lungo tutta l’età infantile.

Il Punto Nascita

L’Unità operativa di Ostetricia e Ginecologia del Santa Maria Bianca diretta dal dottor Alessandro Ferrari è il fulcro del Percorso Nascita sul territorio di Mirandola. Fa parte del Dipartimento materno-infantile diretto dal dottor Paolo Accorsi e, in sinergia con il Consultorio, si occupa della gravidanza dalla diagnosi prenatale fino all’assistenza al parto e al puerperio.

“Operano nel Punto Nascita 4 medici ginecologi, una coordinatrice, 14 ostetriche e 6 operatori socio-sanitari – spiega Alessandro Ferrari –. La qualità del personale unita alle innovazioni strutturali, tecnologiche e logistiche degli ultimi anni rendono oggi il Punto Nascita di Mirandola una struttura all’avanguardia, attrattiva per le donne di tutto il Distretto e delle aree limitrofe”.

Numerosi enti, oltre a privati cittadini, hanno contribuito a raggiungere questo obiettivo, tra essi Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola, l’Associazione La Nostra Mirandola e SIULP Modena.

“Per la sua strutturazione e dimensioni il Punto Nascita di Mirandola – aggiunge Laura Bertarini, coordinatrice ostetrica – permette attenzioni speciali alle mamme e ai bambini. Oltre al rapporto one to one (una ostetrica per ciascuna donna) offerto in travaglio, le ostetriche e le infermiere del nido sono sempre disponibili a rispondere a tutti i dubbi che normalmente insorgono dopo il parto, specialmente nelle coppie che hanno avuto il primo bambino. I professionisti del reparto inoltre incontrano le gravide prima del ricovero e questo crea un forte legame, capace di sostenere le mamme anche al momento del travaglio e in puerperio”.

Gli ambienti, di recente realizzazione – oltre 750 mq inaugurati l’8 ottobre 2015, frutto di un investimento di 755mila euro –, sono a misura di mamma e bambini e uniscono comfort e sicurezza.

·         Il comparto operatorio, adiacente alle sale parto, è attrezzato per garantire l’assistenza ottimale alle pazienti e ai neonati 24 ore su 24 anche in caso di urgenze ostetriche.

·         Le stanze sono moderne e confortevoli, predisposte per il “rooming-in”, un particolare tipo di degenza post parto che permette alle donne di tenere con sé i bambini appena nati, senza limiti di tempo.

·         L’area travaglio-parto ha un accesso separato rispetto alle degenze e si compone di una stanza di degenza neonatale, il ‘nido’, due sale travaglio-parto – di cui una attrezzata con vasca per parto in acqua – e una postazione per il personale medico.

·         All’interno dell’area ambulatoriale si trovano il pronto soccorso ostetrico-ginecologico e la sala di attesa per i parenti. La postazione infermieristica nella zona centrale del reparto consente un maggiore coordinamento per tutto il personale e una sorveglianza ideale per le diverse aree.

·         Negli ultimi due anni sono state acquisite nuove dotazioni tecnologiche, in particolare un tavolo di sala operatoria per cesarei d’urgenza, una telemetria fetale e un cardiotocografo. Sono in corso di acquisizione da parte dell’Azienda sanitaria una pompa a infusione, un ecografo aggiuntivo e un sistema di riscaldamento neonatale.

“Lo chiameremo Francesco”

Un vero e proprio reality dal taglio decisamente umano, condito da tante emozioni, ironia, sorrisi ed emozioni. Questa la sintesi del video dal titolo “Lo chiameremo Francesco”: poco meno di trenta minuti che sintetizzano il percorso nascita “vissuto” da una coppia, Helen ed Alessandro di San Prospero, che ha scelto di affidarsi ai servizi presenti a Mirandola, dal Consultorio sino al Punto Nascita. Un video realizzato dall’Azienda USL (regia di Antonio Pignatiello) insieme ai futuri genitori e ai professionisti che nell’arco di circa sei mesi hanno seguito passo passo Helen ed Alessandro, condividendo con loro la gioia straordinaria di diventare genitori.


Redazione Pressa
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La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, ..   Continua >>


 
 
 
 

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