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Dopo il parere preventivo favorevole espresso dal comune di Nonantola è la provincia di Modena nel mese di maggio al progetto preliminare per la realizzazione del nuovo centro sportivo del Modena FC 'Modena Village' sui terreni in via Maestra di Bagazzano, nei pressi del Ponte di Navicello (comprensivo di quattro campi da calcio e 5500 metri quadrati di superficie utile adibita a tribuna, uffici, store palestre e servizi), il Comune e le forze politiche accellerino l'iter garanteno un si anche al progetto definitivo.
E' quanto chiesto con un Ordine del Giorno che sarà discusso a fine mese dal consiglio comunale di Nonantola e presentato dai Consiglieri di Forza Italia Antonio Platis e Pino Casano. Per loro non c'è dubbio che si tratti di una grande occasione per Nonantola, tale da superare anche i tentennamenti legati al vero nodo politico ed amministrativo legato al via libera al progetto.
Questo andrebbe ad utillizzare buona parte di quel 3% che la nuove legge urbanistica concede di consumo di suolo per nuovi interventi da qui al 2025. In sostanza, la realizzazione del centro sportivo si mangerebbe il 2,2% di consumo di suolo, lasciando in sostanza in dota alle prossime generazioni di amministratori e di cittadini, solo lo 0,8% della superficie di nuovo solo da urbanizzare. Una percentuale piccola ma sicuramente importante se si condidera che si andrebbe ad aggiungere a tutte le lottizzazioni e agli interventi previsti ed autorizzati prima del dell'entrata in vigore della legge e non riguarderebbe tutte le opere di pubblica utilità: dalle scuole, alle strutture sanitarie ai presidi della forze dell'ordine.
In sostanza, visto che il progetto Modenello avrebbe poco impatto ambientale, trattandosi di un intervento prevalentemente con strutture verdi e di servizio, per i consiglieri di Forza Italia non dovrebbero esserci dubbi, da parte della politica, a concedere senza indugio quel 2,2% necessario per procedere con la realizzazione del progetto.
'Anche nel recente passato l'amministrazione di nonantola ha mostrato molte incertezze rispetto alla scelte urbanistiche. In questo caso chiediamo che si proceda senza indugi' - affermano Platis e Casano.
Unico altro aspetto critico, comunque previsto e gestito anche in termini progettuali, è legato alla posizione del nuovo centro sportivo. In una area identificata come alluvionabile anche in caso di rotture come quelle registrate proprio a breve distanza, nell'argine destro del fiume Panaro, negli ultimi decenni, tra cui quella più recente del dicembre 2020. Il progetto in questo caso prevede già una difesa rispetto ad allagamenti e alluvioni simulate, attraverso la realizzazione, a perimetro di tutta l'area, di un argine di 1,5 metri di altezza, sufficienti per proteggere l'area dal livello dell'acqua previsto tra gli 0,50 e 1 metro di altezza nel caso di rottura dell'argine destro del Panaro sia in caso di piena con portata TR20 sia TR200.
Gi.Ga.
Redazione Pressa
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