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Molti comuni italiani bruciano la spazzatura per smaltirla. Ma quello di Cuneo ha trovato un sistema per sfruttare al meglio l'immondizia. Grazie ad un progetto sviluppato nei laboratori della Pirelli ambiente renewable energy, i rifiuti urbani vengono trasformati in un combustibile chiamato Cdr-p, una miscela composta dalla frazione secca dei rifiuti solidi urbani e da componenti ad elevato potere calorifero, tra cui granulato di gomma, inclusi gli pneumatici fuori uso e plastiche non clorurate. Il combustibile nel caso piemontese viene utilizzato nel cementificio Buzzi Unicem di Robilante, Cuneo ( vedi foto ) dove alimenta il bruciatore principale, in parziale sostituzione ( oltre il 40% ) del combustibile fossile tradizionale, e contribuisce a ridurre le emissioni di anidride carbonica dello stabilimento. Tutti i rifiuti raccolti nei 54 comuni piemontesi della Provincia Granda che aderiscono al consorzio Acsr venivano portati nella discarica di Borgo San Dalmazzo - Cuneo , per essere smaltiti.
Ora sono trattati separando la frazione umida da quella secca. Quest'ultima viene poi valorizzata nell'impianto di Idea Granda ( vedi foto ) mescolandola con frammenti di gomma. Grazie al combustibile Cdr-p, il recupero energetico dei rifiuti nell'area di Cuneo è passato da zero al 32%, secondo uno studio di Life Cycle Assesment, l'utilizzo del nuovo combustibile ha evitato in quell'area in un solo anno l'emissione di oltre 30 mila tonn. di anidride carbonica nell'atmosfera. Se in Italia il Cdr-p fosse impiegato negli impianti industriali esistenti, permetterebbe di smaltire oltre 10 milioni di tonn. di rifiuti urbani, pari al 40% della produzione nazionale, oltre a ridurre di oltre il 50% lo smaltimento in discarica ed evitare l'emissione di 10 milioni di tonn. di CO2.
Massimo Guerrini
Redazione Pressa
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