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Modena calcio, cordata che ha vinto il bando non ha rispettato i patti

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'L'amministrazione cittadina come intende muoversi nei confronti di Amadei, Tosi e Salerno per non avere ottemperato al proprio impegno?'


Modena calcio, cordata che ha vinto il bando non ha rispettato i patti
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Buongiorno Direttore,

le scrivo in merito alla questione Modena Football Club. Lo scorso anno facevo parte, in qualità di fiduciario, della cordata facente capo all’avvocato Tazzioli, all’avvocato Samorì, al presidente Setti, a Gianni Gibellini, a Maurizio Bratomi ed altri investitori e tecnici di calcio.

Costituimmo una società sportiva nella latitanza delle istituzioni cittadine, per prendere le spoglie della vecchia società fallita e far risorgere il nuovo Modena con il progetto di investire importanti capitali. L’amministrazione della città, malgrado i continui solleciti, rimaneva silente. Poi, dopo circa un mese di silenzio assoluto, annunciò che la gestione dello stadio, e quindi la squadra, non sarebbe stata aggiudicata direttamente, ma sarebbe stata messa a gara con un bando pubblico.

Fu quindi redatto un bando che prevedeva fra le altre cose un impegno economico triennale.

A questo punto venne annunciata la costituzione di altre due cordate, l’una con il campione del mondo 2006 Luca Toni ed altri investitori bresciani, l’altra composta dal signor Sghedoni, dal signor Amadei, dal signor Tosi e capitanata dall’architetto Salerno.

Dopo una istruttoria veloce, in maggio 2018 il sindaco annunciò, con grande enfasi e copertura mediatica, la decisione di dare lo stadio, e di conseguenza la squadra, a quest’ultima cordata, sulla base di un progetto triennale di investimento che prevedeva oltre ad un impegno economico rilevante, addirittura la promozione del calcio nelle scuole. Fu enfatizzata la solidità dei protagonisti Sghedoni, Amadei  e Salerno quali  imprenditori di successo e di Tosi quale grande tecnico per la sua carriera di dirigente sportivo.

La storia poi ci riporta al campionato scorso, nel quale la squadra non ha raggiunto i risultati desiderati e la promozione è arrivata grazie al ripescaggio, a fronte di fallimenti economici di altre squadre iscritte al campionato di serie C.

L’estate 2019 ha poi visto l’uscita dei soci Amadei, Tosi e Salerno, che non solo hanno lasciato la società malgrado l’impegno triennale, ma sono andati a rinforzare, quantomeno economicamente, la Reggio Audace, sportivamente parlando la nemica giurata del Modena.

Mi sento quindi in dovere di chiedere all’amministrazione cittadina come intende muoversi nei confronti del signor  Amadei, del signor Tosi e dell’architetto Salerno per non avere ottemperato al proprio impegno. Ha intenzione di chiedere a questi signori Amadei, Tosi e Salerno chiarimenti sul loro comportamento e sull’impegno triennale?

Il bando era una cosa seria e un impegno serio, oppure è servito solo a far prevalere la cordata preferita dall’amministrazione Comunale?

Forse dobbiamo presumere che, almeno per quanto concerne il signor Amadei, la sua presenza all’interno della compagine sociale del Modena sia dipesa da un debito di riconoscenza riguardante il rilascio della famosa fidejussione? E lo stesso, una volta ritenuto di avere onorato in suo debito, sia fuggito a gambe levate? Credo che l’amministrazione comunale debba fornire le dovute risposte ad una cittadinanza che supporta ed ha supportato la squadra in casa e trasferta con un entusiasmo che difficilmente si vede in altre piazze.

Dott. Carlo Alberto Bulgarelli - Commercialista-Revisore Contabile


Redazione Pressa
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La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, ..   Continua >>


 
 
 
 

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