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Il “cicaleccio” che circolava nell’ambiente e tra i tifosi, ampiamente e doviziosamente amplificato dalla stampa locale che in questi frangenti ci sguazza (a mio avviso improvvidamente visto che erano in corso gli scontri diretti per l’assegnazione del titolo di campione d’Italia), ora sale all’onore, si fa per dire, delle cronache grazie alla presa di posizione della squadra.
Lo spettacolo su Trc condotto da Paolo Reggianini, in veste di un Bruno Vespa sportivo che trancia giudizi ed emette sentenze sommarie sull’allenatore Stoytchev senza un minimo di contraddittorio in studio, in cui i nostri pallavolisti capitanati da Ngapeth e Bruninho hanno snocciolato il loro “cahier de doleance” nei confronti del tecnico: è così emersa la figura di un aguzzino avvezzo a perseguitare, denigrare e umiliare i giocatori con lo scopo di disgregare la squadra.
Strano per un allenatore che a Trento ha guidato la squadra locale per 8 stagioni collezionando 12 trofei (4 campionati nazionali, 3 coppe italia, 2 supercoppe italiane e 3 Champions League) senza che si sia mai rilevato alcun ammutinamento da parte dei giocatori, che peraltro hanno militato diversi anni nella squadra senza diaspore improvvise, tipo quella che minacciano i nostri qualora Stoytchev venga riconfermato.
L’aria di Modena lo ha forse fatto impazzire? O i nostri idoli un po’ troppo coccolati e vezzeggiati dalla società, abituati da tempo ad autogestirsi in una sorta di “comune anarchica” e a snobbare gli allenatori, non ne vogliono sapere di sottostare a chi, responsabile della squadra, detta loro gioco e strategie?
Merita ricordare che nel 2016 contemporaneamente alla conquista dello scudetto l’allenatore Lorenzetti decise di lasciare la squadra (caso più unico che raro un allenatore che lascia una squadra vincente) senza polemiche, dal signore che è, e con spiegazioni di circostanza.
E pure lo scorso anno l’allenatore Piazza a metà campionato, con la squadra nelle prime quattro posizioni, ha lasciato Modena senza spiegazioni. Non poteva mancare il “non c’è due senza tre”, ma questa volta per iniziativa dei nostri adorati atleti visto il tecnico si è dimostrato meno arrendevole dei precedenti. Solo coincidenze?
Certo Radostin Stoytchev è tutt’altro che simpatico, ne convengo, ma credo che un allenatore debba essere valutato per i suoi meriti tecnici e non per l’aver strapazzato un idolo delle tifose come Ngapeth, soprannominato Monsieur Magique, che è indubbiamente un atleta di ottimo valore, ma che come persona lascia parecchio a desiderare; i suoi precedenti parlano per lui:
- processato in Francia per aver aggredito un controllore che si rifiutava di ritardare la partenza di in treno Tgv per attendere un amico in ritardo;
- processato a Modena per aver investito tre ragazzi all’uscita di un locale e accusato di essere fuggito senza fermarsi a prestare soccorso;
- fermato per guida in stato di ebbrezza (tasso alcolemico quattro volte superiore a quello consentito) con ritiro della patente e sequestro dell’auto (della società).
Che questi atti sconsiderati siano conseguenza delle angherie subite da Stoytchev? O è solo un Balotelli del volley?
Non è certamente un bell’esempio per i giovani della pallavolo che lo hanno eletto a loro idolo e che sognano di emulare i suoi successi sportivi! E da bravo leader della squadra è stato il primo a rompere il contratto che lo legava alla società per ulteriori due anni per andare in Russia al Kazan, indicando così la via ai suoi colleghi per punire il perfido bulgaro e mettere sotto ricatto la società.
Buon viaggio Monsieur Magique, e non disturbarti a ritornare…
PS: con queste mie note credo che mi troverò qualche problema con le tifose gialloblu che adorano il “francese”, a cominciare da mia moglie che se ne è andata a letto senza augurarmi la buone notte; ma uno straccio di avvocato d’ufficio il povero Stoytchev, di cui prevedo la crocefissione in piazza Grande sulla “preda ringadora” dopo le canoniche 33 frustate, doveva pure averlo…
Luciano Benedetti