Una escalation fino a ieri impensabile e impregnata di una violenza verbale a dir poco preoccupante.
E' evidente che a questo punto (e purtroppo è facile prevedere un ulteriore declino) si è arrivati con una serie di passaggi crescenti. Eppure un punto di rottura lo si può notare ed è rappresentato dalla risposta data in conferenza stampa due giorni fa dal premier Mario Draghi alle parole di un giornalista.
'L'appello a non vaccinarsi è un appello a morire, sostanzialmente: non ti vaccini, ti ammali e muori. Oppure, fai morire: non ti vaccini, contagi, lui o lei muore'. L'assioma 'non ti vaccini, fai morire', peraltro contraddetto, per come formulato, dalla scienza stessa che oggi dice che anche i vaccinati possono trasmettere il virus, è stato subito politicizzato, snaturato quindi di ogni veste 'neutrale', ammesso la avesse per il presidente del Consiglio, e applaudito dalla maggioranza che oggi governa il Paese.
'I non vaccinati fanno morire!' Questo terribile dogma, ripetiamo apodittico in base alle conoscenze scientifiche per le quali chiunque (magari in forma minore ma non nulla, come ha dimostrato la necessità per gli stessi giornalisti vaccinati presenti alla conferenza stampa di Draghi, di fare il tampone), può trasmettere il virus, ha aperto un mondo.
Quella frase, al di là di come legittimamente la si pensi sui vaccini al di là della decisione di sottoporsi o meno alla puntura, ha legittimato di fatto la caccia al nemico, rappresentato appunto dal non vaccinato, tanto è vero che anche Salvini (al quale con la sua risposta di Draghi si riferiva) ieri si è affrettato a dirsi vaccinato. Nessuno, ovviamente, mette in discussione la pericolosità del Covid, ma oggi siamo arrivati a un punto di non ritorno che non c'entra nulla con la consapevolezza della situazione pandemica nella quale siamo immersi: 'i non vaccinati fanno morire', quindi, sono appunto peggio dei cani, sono sorci. Sono evasori fiscali.
Giuseppe Leonelli