Altro elemento della “tempesta perfetta” è la crisi alimentare dovuta ai cereali ucraini bloccati a Odessa.
Gli ultimi due elementi sono le sanzioni che facciamo alla Russia. Sono uno strumento di pace, ci hanno detto, per costringere Putin a sedersi a una tavolo di trattative. In questi tre mesi di guerra, l’Italia ha aumentato di quasi un milione il numero dei poveri assoluti e non siamo ancora entrati nella vera crisi. E cosa accade in Russia?
La pandemia e il costo dell’energia ha già costretto la chiusura di tanti piccoli esercizi, ma ci stiamo apprestando ad altre novità negative: cosa è andato a fare il Presidente Bonomi di Confindustria a Kiev? L’ipotesi più probabile è che i grandi gruppi pensino già al business della ricostruzione e alla delocalizzazione. In Ucraina, un operaio specializzato ha una paga di circa 400 euro mensili e con questo ho già detto tutto.
Concludiamo con la questione “armi”, che tanto appassiona il popolo grillino. Servono per consentire all’Ucraina di difendersi (o per portarla alla vittoria e sconfiggere la Russia, la cosa non è chiara) e Zelensky promette che con i nuovi lancia razzi multipli a lunga gittata e in arrivo, presto ci sarà una controffensiva. L’Armata Russa sarà costretta a rientrare nei propri confini. Intanto, gli ucraini denunciano d’aver ucciso almeno 30 mila soldati di Mosca ed è presumibile che la stessa cifra possa corrispondere alle perdite di Kiev: quanti ragazzi anche giovanissimi che non torneranno a casa, forse non avranno neppure una tomba per piangerli. Mandati a morire da chi – americano, ucraino o russo che sia - resta al sicuro nei bunker presidenziali e tiene discorsi alla televisione, protetto da guardie armate.
A margine, due annotazioni: è vero che quando esiste la volontà politica non ci sono ostacoli insuperabili – noi abbiamo buttato nello sciacquone la Costituzione che ci vietava di partecipare a conflitti – ma secondo il Regolamento dell’Unione Europea e della stessa NATO, un Paese belligerante o che abbia contestazioni di territori interni (come l’Ucraina, la Serbia, la Moldavia e la Georgia), non ne possono far parte. Ma allora di cosa stiamo parlando? Quale era lo scopo di tutti questi viaggi della von der Leyen e dei discorsi di Zelensky in collegamento via web a Parlamenti riuniti con tanto di standing ovation? Sono serviti a motivare la popolazione ucraina, i poveri contadini e operai con il Kalashnikov a tracolla, affinché non smettano di combattere. Forza ragazzi: andata a morire, che fra poco il vostro Paese diventerà la succursale di Beverly Hills con lavoro e soldi per tutti, città ricostruite, giardini, teatri e potrete venire in Europa senza neppure richiedere il visto!
Qualcuno obietterà che esistono questioni morali che superano quelle prettamente economiche, valori la cui difesa si paga a qualsiasi prezzo. Perfetto. In questi giorni, i vari responsabili prevedono che il conflitto potrebbe durare 5/10 anni e noi non si deve mai smettere di sostenere Kiev con armi e denaro. Il denaro per aiutare i nostri pensionati con la minima o i 6 milioni di poveri assoluti non si trovano; per le armi ci sono: i nostri valori lo impongono! Ma perché la Russia ha invaso l’Ucraina? In questi mesi abbiamo sentito da autorevoli esperti e celebri conduttori televisivi e giornalisti molte spiegazioni diverse (e già questo dovrebbe insospettire): Putin vuole ricostruire l’Unione Sovietica. No: Putin vuole ricostruire l’Impero zarista. Fermiamolo adesso o domani le truppe di Mosca saranno ai nostri confini! Peccato che alcuni Stati dell’ex URSS oggi siano in Europa e nella NATO e questo ipotetico obiettivo del Presidente russo significherebbe la Terza Guerra Mondiale senza discussioni e tavoli diplomatici. Tutta l’Alleanza Atlantica in armi contro di lui.
Resta quella originale e dichiarata dal Papa: l’America ha abbaiato al Cremlino con un esercito – quello ucraino – rafforzato e istruito da uomini del Pentagono, con l’installazione di laboratori batteriologici (la Russia ne dichiara 46) dalle dubbiose finalità e con la prospettiva di piazzare domani missili a testata nucleare e a due minuti da Mosca. Tutto il resto è chiacchiera, ipocrisia, falsità di chi mente sapendo di mentire. Arroganza di taluni che ieri scrivevano o parlavano del cappellino della regina ed oggi dissertano di geopolitica. E’ la propaganda occidentale per nascondere le vere responsabilità di tanto dolore e morti, di tanta distruzione.
Siamo stati tirati in ballo in una guerra che neppure doveva iniziare e che, comunque, non ci appartiene. Si sta giocando una partita di Risiko, dove qualcuno ha messo a disposizione il proprio Paese ad un terzo giocatore che, astutamente, è riuscito a salvaguardare se stesso e far pagare le conseguenze a tutti. Chi perde soldati e civili? Chi guadagna sostituendosi alla Russia come fornitore di materie prime? Se i vari Draghi, Macron, Scholz avessero avuto il coraggio di restare neutrali, non scattare sull’attenti agli ordini di Washington, non avremmo avuto neppure un morto in Ucraina, perché è più facile far combattere guerre per procura, che vedere i propri ragazzi tornare a casa avvolti da una bandiera a stelle e strisce.
Massimo Carpegna