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Il posticipo della rata Imu in scadenza il 16 giugno manda in tilt il Pd. Il Partito democratico del segretario Fava (nella foto con il sindaco di Modena Muzzarelli), chiede che il Comune di Vignola, a guida centrodestra, posticipi la rata Imu a fine settembre. Peccato che la giunta vignolese abbia già annunciato, come sottolinea il Pd stesso, una misura di fatto simile (la non applicabilità delle sanzioni). Non solo, lo stesso Pd che sostiene la giunta del capoluogo modenese, nulla dice sulla scelta di Muzzarelli di non posticipare la scadenza dell'imposta (a differenza appunto di Vignola, Sassuolo e Mirandola, ma anche delle amministrazioni Pd di Castelfranco, Carpi e Spilamberto).
“Chiediamo all’Amministrazione comunale di Vignola di verificare rapidamente e approfonditamente se sussistono le condizioni finanziarie per posticipare al 30 settembre la prima rata dell’IMU e, in tal caso, di provvedere celermente, sulla scorta di quanto deliberato dal Comune di Spilamberto - si legge in una nota del gruppo Pd -.
Il Dipartimento delle Finanze del MEF, con la Ris. n. 5/DF dell'8 giugno 2020, ha fornito alcuni chiarimenti sulla possibilità per i Comuni di differire autonomamente i termini di versamento dei tributi locali (e in particolare dell'IMU) di propria competenza e le modalità con cui può essere esercitata tale facoltà. Infatti, la legge finanziaria 2020 stabilisce che, in materia di IMU, i Comuni possono con proprio regolamento, stabilire differimenti di termini per i versamenti, per situazioni particolari. Fra le 'situazioni particolari', è sicuramente riconducibile l'emergenza epidemiologica COVID-19 attualmente in atto. In tale previsione non rientra tuttavia la quota di IMU spettante allo stato relativa ai fabbricati in categoria D. Sempre la risoluzione del MEF precisa che, sebbene di competenza del Consiglio comunale, è possibile procedere con delibera di Giunta, stante la situazione di urgenza, e provvedere poi alla ratifica in un momento successivo.
Come è noto, inoltre, il Comune di Vignola aveva deliberato, nell’ultimo Consiglio comunale, la non applicabilità delle sanzioni in caso di tardivo versamento entro il 30 settembre. Sempre la risoluzione 5/DF dell’8 giugno sottolinea però che, limitatamente alla quota Comune, nonché alla quota Stato in sede di accertamento, non sembra prospettabile la possibilità da parte del Comune di rinunciare integralmente alle sanzioni, poiché sono coperte dalla riserva di legge. Alla luce di queste disposizioni (per quanto all’interno di un quadro certamente in continua evoluzione) riteniamo quindi più lineare procedere direttamente con il posticipo della prima rata dell’IMU, sempre nell’ottica del sostegno alle imprese e alle famiglie del territorio colpite dalle conseguenze economiche e sociali della pandemia. Come Gruppo consiliare, nella scia dell’approccio responsabile e unitario che abbiamo mantenuto fin dall’inizio dell’emergenza, siamo pronti ad appoggiare le azioni in questo senso dell’Amministrazione comunale”.
Redazione Pressa
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