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M5S ER: no candidature in organi elettivi per chi ha ricoperto ruoli di vertice nelle coop negli ultimi 3 anni

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Niente più porte girevoli tra il mondo cooperativo e quello delle istituzioni, spiegano i pentastellati


M5S ER: no candidature in organi elettivi per chi ha ricoperto ruoli di vertice nelle coop negli ultimi 3 anni
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Divieto di candidature nella Consulta regionale per chi ha ricoperto negli ultimi tre anni ruoli di vertice nelle coop e tutela legale per chi ha perso denaro dopo un fallimento. Questo prevede il progetto di legge per modificare le norme sul mondo della cooperazione in Emilia-Romagna presentato dal Movimento 5 Stelle. 'Niente piu' porte girevoli tra il mondo cooperativo e quello delle istituzioni', spiegano i pentastellati, illustrando i contenuti della loro proposta: sette articoli che vanno a modificare alcuni aspetti della legge numero 6 del 6 giugno del 2006 sulla cooperazione e che hanno come obiettivo quello di 'ridare forza e credibilita' a un sistema che sembra ormai da tempo aver rinnegato i principi della mutualita', di solidarieta' e promozione dei diritti e del lavoro, per uniformarsi in tutto e per tutto alle logiche del business e dello sfruttamento dei lavoratori, con intrecci sempre piu' evidenti e pericolosi con il mondo della politica e delle istituzioni'.

Il progetto, sostiene Raffaella Sensoli, capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle e prima firmataria del pdl, 'e' in primo luogo un atto di profondo rispetto nei confronti dei lavoratori della cooperazione e di attenzione al loro motore, ovvero i soci, i lavoratori e i prestatori. Al centro delle modifiche che introduciamo ci sono soprattutto loro, non le associazioni. Sono loro, a nostro avviso, i soggetti che possono realmente garantire il libero esercizio dei valori di solidarieta', mutualita' e impegno che stanno alla base della cooperazione cosi' come individuati dalla nostra Costituzione'. Tra le novita' introdotte dal progetto di legge ci sono innanzitutto norme che chiedono impegni di responsabilita' sociale del movimento e delle imprese cooperative per assicurare miglioramenti per le retribuzioni delle attivita' lavorative.

Inoltre, si preme per introdurre strumenti di reale partecipazione del socio-lavoratore alla gestione aziendale e di compartecipazione agli eventuali utili.

'Quello che vogliamo assolutamente evitare e' che la fine ingloriosa di alcune cooperative abbia delle conseguenze drammatiche solo per le famiglie dei lavoratori e dei soci prestatori che avevano creduto a un preciso modello di sviluppo, poi profondamente tradito- aggiunge Sensoli- cosi' come e' stato in questi anni da Reggio Emilia e Modena, passando per Bologna, Ravenna e Ferrara'.

Ecco perche' il progetto di legge inserisce la possibilita' per la Regione di intervenire con forme di contributo e sostegno, anche legale, alle iniziative promosse da soci lavoratori ed ex lavoratori di imprese cooperative a tutela del prestito sociale e del risparmio sociale, nel caso di eventuali fallimenti di imprese cooperative. Un altro aspetto molto importante sul quale si vuole intervenire e' quello del cosiddetto sistema delle cosiddette 'porte girevoli': uno specifico articolo inserisce il divieto di candidature nel settore pubblico in organi elettivi (o l'indicazione come membri di giunte e organi esecutivi) di persone che abbiano rivestito negli ultimi tre anni incarichi di vertice, anche tecnico, nelle associazioni imprenditoriali cooperative. 'È da tempo che chiediamo che questa semplice norma venga attuata. Adesso che parte del Partito democratico si e' improvvisamente accorto che esiste questo problema, e' naturale aspettarsi il loro incondizionato appoggio anche in Assemblea legislativa', conclude Sensoli.

Redazione Pressa
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