Cesare Pavese si toglie la vita a 41 anni: 27 agosto 1950
Sulla prima pagina dei Dialoghi con Leucò scrisse prima di morire: 'Perdono tutti e a tutti chiedo perdono. Va bene? Non fate troppi pettegolezzi'
27 agosto 2025 alle 06:40
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Il 27 agosto 1950 Cesare Pavese, scrittore e intellettuale, si suicida all'età di 41 anni a Torino, in una stanza dell'albergo Roma. Il gesto è stato compiuto in un profondo disagio esistenziale e a seguito di una delusione amorosa legata alla relazione con l'attrice americana Costance Dowling, alla quale dedica la raccolta di poesie 'Verrà la morte e avrà i tuoi occhi'. Pochi giorni prima del suicidio, Pavese aveva vinto il Premio Strega per il suo romanzo 'La bella estate'. La morte di Pavese, considerato uno dei più importanti autori del '900, lascerà un vuoto sia nella letteratura che nella città di Torino. Pavese nasce nel 1908 a Santo Stefano Belbo. Un paesino delle langhe a cui rimarrà legato per sempre. Frequenta il liceo d'Azeglio a Torino, dove conosce Ginzburg (futuro marito di Natalia sua amica per la vita) e Giulio Einaudi, il futuro editore di tutti i suoi libri. Pavese è prima un ragazzo e poi un uomo complesso, tormentato e alla ricerca delle soluzioni tra il conflitto tra individuo e la collettività. Traduttore, studioso della letteratura americana, insegna al liceo. Siamo in pieno periodo fascista quando viene arrestato e condannato a 3 anni di confino per antifascismo nel 1935. Dopo le prime opere poetiche come quelle contenute nella raccolta 'Lavorare stanca' (1936) passerà alla prosa dove ottenne successo con i romanzi tra cui 'Paesi tuoi' (1941), 'Dialogo con Leucò'' (1947), 'Il compagno' (1947), 'La bella estate' e 'La luna e il falò' (1950). Quando Cesare Pavese morì era l'autore più importante e influente di quegli anni. Venne trovato disteso sul letto dopo aver ingerito più di dieci bustine di barbiturici che utilizzava come sonnifero. Sulla prima pagina dei Dialoghi con Leucò, che si trovava sul tavolino, aveva scritto: 'Perdono tutti e a tutti chiedo perdono. Va bene? Non fate troppi pettegolezzi'.
Redazione Pressa
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