La Giornata Internazionale per l'eliminazione della povertà, che si celebra il 17 ottobre, richiama l'attenzione sulle cause politiche efficaci per combatterla. Questo giorno è anche legato agli obiettivi di sviluppo sostenibile dell'ONU, in particolare all'eliminazione della povertà estrema entro il 2030. Nonostante i progressi degli ultimi decenni, la povertà estrema continua a colpire milioni di persone in tutto il mondo. Circa 700 milioni di individui vivono con meno di 2,15 dollari al giorno (soglia di povertà estrema), una situazione aggravata in questi anni dalle guerre e dalla bassa crescita economica a livello globale. Due terzi della popolazione mondiale, che vive in condizione di povertà estrema, si trova concentrata nell'Africa Subsahariana.
Anche il numero di persone che sopravvivono con meno di 6,85 dollari al giorno (soglia di povertà) rimane elevato. Se la crescita economica non diventerà più inclusiva, serviranno ancora decenni per eliminare la povertà estrema e oltre un secolo per permettere a tutti di superare la soglia di 6,85 dollari al giorno.
Investire in istruzione, infrastrutture e posti lavoro di qualità sarà essenziale per favorire uno sviluppo equo e sostenibile. La povertà nel mondo ha ripercussioni significative sull'intera economia dei Paesi più poveri. La mancanza di accesso a risorse essenziali limita lo sviluppo umano e perpetua cicli di diseguaglianza. La lotta alla povertà richiede un approccio multidimensionale che non può limitarsi solo al supporto finanziario, ma deve includere politiche educative sanitarie e di sviluppo sostenibile.
Per garantire i diritti umani umani e delle libertà fondamentali, è necessario lavorare per costruire un futuro in cui nessuno venga lasciato indietro: fondamentale è l'impegno di tutti.




