L'11 novembre si festeggia San Martino, il Vescovo che con il dono del mantello fece fiorire l'estate. In questo periodo dell'anno, il fresco autunnale lascia, di solito, spazio ad alcune giornate più calde: questo fenomeno è noto come 'Estate di San Martino'. Questo Santo è vissuto nel quarto secolo ed è riconosciuto come esempio di Carità Cristiana.
Costretto dai genitori a farsi soldato, Martino di Tours, incontrò un mendicante nudo e tremante a causa del freddo; mosso da compassione, non esitò a tagliare il proprio mantello per coprirlo.
In quell'istante il clima divenne più mite come se fosse estate.
Nella tradizione contadina il giorno di San Martino era un momento importante dell'anno dove venivano predefiniti nuovi contratti, si comprava nuovo bestiame e si aprivano le botti dei vini.
Oggi l'11 novembre è l'occasione per godere dell'autunno, sorseggiando vino nuovo mangiando le castagne arrostite.
Questa tradizione è celebrata in una famosa poesia di Carducci, intitolata appunto San Martino. Nel linguaggio semplice diretto di 'San Martino' si trovano delle tematiche molto care a Carducci. Primo fra tutte è il paesaggio naturale in cui sullo sfondo si scorge una festa di paese, quasi familiare. La nebbia avvolge le colline ma il borgo è nella gioia inebriato dal vino dopo la recente vendemmia. Si passa poi ad uno scenario domestico e più intimo: il cacciatore arrostisce la cacciagione sulla brace mentre osserva il tramonto.
La precarietà della vita è poi resa dall'allontanamento di uno stormo di uccelli neri, che si confonde fra le nuvole rosse, ricordando al poeta e ai lettori molti pensieri ormai esili e lontani.



