Numerosi reperti archeologici hanno dimostrato che erano già utilizzati da numerosi popoli, tra i quali i Maya e gli Atzechi
04 dicembre 2024 alle 06:40
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Il 4 dicembre è la Giornata Mondiale del Gioco dei Dadi. I dadi da gioco hanno un'origine antichissima. Numerosi reperti archeologici hanno dimostrato che erano già utilizzati da numerosi popoli, tra i quali i Maya e gli Atzechi. Erano considerati oggetti magici e forse per questo motivo ne sono stati ritrovati dentro a tombe antiche. Gli esemplari più antichi furono ritrovati nel 1972 all'interno di una tomba risalente al V millennio. Più che di veri Dadi si trattava di piccoli ossicini di forma cuboide che possedevano quattro facce facilmente distinguibili. Dadi a 6 facce, praticamente uguali a quelli moderni, sono stati trovati in Egitto e risalgono al 600 a.C. Durante il Medioevo, i dadi continuarono a essere popolari, soprattutto tra soldati e viaggiatori. Erano spesso fatti di osso o legno. Le partite di dadi erano usate per passare il tempo, ma anche per scommettere. Con l'inizio del Rinascimento, la fabbricazione dei dadi divenne più sofisticata, grazie allo sviluppo della matematica e alla crescente comprensione della probabilità. Nel XVIII e XIX secolo, l'uso dei dadi fu influenzato dalla crescente popolarità dei giochi da tavolo. Durante questo periodo, la precisione nella fabbricazione migliorò, portando a dadi più equilibrati e standardizzati. Con l'avvento della matematica delle probabilità, i dadi assunsero un ruolo importante anche nella scienza e nella statistica. Nel XX secolo, con la diffusione dei giochi di ruolo, nacquero dadi con forme e numeri diversi (dadi a 4, 8, 10, 12, 20 facce e oltre).
Redazione Pressa
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