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Il 2 agosto 1980 alle 10.25 la bomba esplosa alla stazione ferroviaria di Bologna Centrale lacera il cuore del Paese. Nell'attentato rimasero uccise 85 persone e ne furono ferite altre 200. Si trattò del più grave atto terroristico avvenuto nel Paese nel secondo dopo guerra, indicato da molti come uno degli ultimi atti della strategia della tensione. La strage di Bologna fu uno dei più gravi attentati verificatosi negli anni di piombo, assieme alla strage di piazza Fontana, alla strage di piazza Della Loggia e alla strage del treno Italicus.
Il 2 agosto nella sala d'aspetto di seconda classe della stazione di Bologna, affollata di turisti, un ordigno a tempo, contenuto in una valigia abbandonata, venne fatto esplodere e causò il crollo dell'ala ovest dell'edificio. I soccorsi si attivarono immediatamente e molti cittadini, insieme ai viaggiatori presenti contribuirono a estrarre persone sepolte dalle macerie.
Al fine di prestare le cure alle vittime i medici e il personale ospedaliero fecero ritorno dalle ferie per consentire il ricovero di tutti i feriti.
Come esecutori della strage di Bologna furono individuati dalla magistratura alcuni militanti di estrema destra. I mandanti sono rimasti a lungo sconosciuti e anche a causa di depistaggi nelle indagini non si è fatta giustizia. A Bologna ogni anno si tengono manifestazioni di sdegno e protesta e non vengono risparmiate accese critiche rivolte ai rappresentanti del governo. 'I famigliari delle vittime della strage'; l'associazione si è costituita già dal 1981 ancora oggi lotta per 'ottenere la giustizia dovuta'.
'La strage alla stazione di Bologna è una ferita sempre aperta, un dolore che non passa. L’Emilia-Romagna non dimentica, e la Regione continua a restare al fianco dei familiari delle vittime finché non sarà fatta piena e definitiva luce su un atto così tragico e drammatico.
Un impegno che dobbiamo alla memoria delle 85 vittime innocenti, come doverosa è la ricerca della verità sulle responsabilità, i depistaggi e le connivenze che le sentenze di questi ultimi anni stanno finalmente facendo emergere'. Così la presidente facente funzioni della Regione Emilia-Romagna, Irene Priolo, in occasione del 44esimo anniversario della più grave e sanguinosa strage nella storia della Repubblica italiana in tempo di pace. 'La Regione - aggiunge Priolo - ha sempre sostenuto l’Associazione dei familiari delle vittime, di cui ringrazio il presidente Paolo Bolognesi per la tenacia dimostrata in questi quattro decenni, nel chiedere la verità sui colpevoli e nel sostenerne le iniziative. Un impegno che si è concretizzato nel prezioso lavoro sugli atti e i documenti processuali, alla cui digitalizzazione abbiamo contribuito, e con la costituzione in Tribunale come parte civile, insieme all’Associazione delle vittime e al Comune di Bologna. Il nostro sostegno all’Associazione proseguirà anche sul fronte dell’erogazione dei risarcimenti che attendiamo da troppi anni'.
Redazione Pressa
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