Muore Enzo Ferrari: 14 agosto 1988

La prima gara mondiale di F1 fu il Gran Premio di Monaco il 21 maggio 1950 mentre la prima vittoria in F1, di Ferrari, fu il gran premio di Gran Bretagna
Paolina consegnò a Enzo un'immagine del simbolo che il figlio Baracca portava sulla carlinga del suo aereo, un cavallino rampante e gli disse: 'Ferrari, metta sulle sue macchine il cavallino rampante del mio figlio. Le porterà fortuna'.
A partire dal 1932 questo simbolo apparve sulla carrozzeria delle vetture utilizzate nella scuderia Ferrari che lui fondò assieme all'omonima casa automobilistica con sede a Modena.
Nel 1943 l'azienda si trasferì nel nuovo stabilimento 'Ferrari' a Maranello
La prima gara mondiale di F1 fu il Gran Premio di Monaco il 21 maggio 1950 mentre la prima vittoria in F1, di Ferrari, fu il gran premio di Gran Bretagna, con il pilota José Gonzákez. Il primo titolo mondiale di F1 giunse con Alberto Ascari. La scuderia Ferrari è sempre stata attiva nel campionato del mondo di F1 e ne ha vinto 15 volte il titolo piloti e 16 volte quello costruttori.
Molti furono i soprannomi con cui Enzo Ferrari venne denominato tra i quali 'il grande vecchio' o 'Il DraKe'.
Quest'ultimo, uno dei più noti, si riferisce al celebre Corsaro inglese Francis Drake, per la dimostrata capacità e di determinazione di Ferrari nel perseguire risultati sportivi, di portata assai superiore alla sua piccola azienda.
Questa mattina il sindaco di Modena Massimo Mezzetti e il sindaco della città del Cavallino Luigi Zironi hanno deposto una cesta di fiori sulla tomba del Drake al cimitero di San Cataldo. Più tardi, alle 19, è in programma la messa commemorativa nella chiesa parrocchiale di San Biagio a Maranello.
Anche quest’anno, al cimitero di San Cataldo non sono mancati appassionati, dipendenti ed ex dipendenti della Ferrari.
Nei giorni scorsi il sindaco Mezzetti ha inviato un telegramma al figlio Piero Ferrari, ricordando come il fondatore della casa automobilistica modenese continui a rappresentare “uno dei simboli dell’Italia nel mondo, capace di richiamare tanti appassionati a Modena per scoprire da vicino la sua epopea: un inno alla bellezza, al saper fare e al coraggio di sognare”.
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