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Muore Luigi Einaudi: 30 ottobre 1961

Muore Luigi Einaudi: 30 ottobre 1961

La prima funzione di uno stato liberale degno di tal nome, per Einaudi, consisteva nella tutela del diritto al dissenso e alla critica


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Luigi Einaudi muore a Roma il 30 ottobre 1961 all'età di 87 anni. Fu un economista, accademico e giornalista, oltre che secondo Presidente della Repubblica Italiana e il primo eletto dal parlamento.
Tra i suoi incarichi più importanti si annoverano anche il ruolo di Governatore della Banca d'Italia, Ministro del Bilancio e deputato dell'Assemblea Costituente.
Luigi Einaudi è considerato uno dei Padri della Repubblica Italiana. Contribuì alla ricostruzione economica del Paese adottando misure per contenere l'inflazione e risanare le finanze pubbliche.
Insieme a Benedetto Croce fu il più importante teorico del liberalismo nel Novecento. Einaudi sosteneva che il liberalismo dovesse svilupparsi concretamente in tutti gli aspetti della vita dell'uomo.
Esaltava la libertà individuale e la limitazione del potere statale; credeva che le politiche protezionistiche limitassero le potenzialità dei cittadini e frenassero lo sviluppo.
Per Einaudi il liberalismo era una dottrina morale di chi pone al di sopra di ogni altra meta l'elevazione della persona umana. Per lui la democrazia diventa liberale quando la maggioranza volontariamente si astiene dell'esercitazione della coazione sugli uomini nei campi che l'ordine morale insegna essere riservati all'individuo.
Einaudi era fortemente convinto che una società veramente liberale e democratica non avrebbe potuto fare a meno di preservare un'ampia sfera di libertà economica alla libera azione degli individui nelle vesti di risparmiatori, consumatori e produttori. Nell'ambito economico, Einaudi, esercitò una forte influenza su importanti pensatori politiche del Novecento italiano.
La prima funzione di uno stato liberale degno di tal nome, per Einaudi, consisteva nella tutela del diritto al dissenso, alla critica, alla messa in discussione di qualsiasi idea e provvedimento, e il fascismo andava combattuto.
Ancora oggi Luigi Einaudi è ricordato per l'integrità e il rigore con cui svolse il proprio lavoro e per il suo impegno per la libertà.

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