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Muore San Filippo Neri, il santo della gioia: 26 maggio 1595

Muore San Filippo Neri, il santo della gioia: 26 maggio 1595

La sua fama era così diffusa che venne proclamato Santo pochi anni dopo la sua morte


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San Filippo Neri è morto a Roma il 26 maggio 1595; è stato un presbitero e un educatore, fu beatificato nel 1615 e proclamato Santo da Papa Gregorio XV nel 1622.
Filippo era un bambino gentile e allegro tanto che veniva chiamato da tutti 'Pippo Buono'. Fiorentino d'origine, si trasferì ancora giovane a Roma. Per umiltà non aveva mai pensato di diventare prete ritenendosi indegno di una tale missione. Fu il suo padre spirituale, Persiano Rosa, a spingerlo in tale direzione.
Così Filippo fu ordinato sacerdote il 23 maggio 1551. La sua missione fu quella di portare l'amore di Dio a tutte le persone che incontrava. Celebrava con immensa devozione l'Eucarestia e il sacramento della confessione. Filippo era comprensivo e paterno, attendendo ai bisogni di tutti, capace di ascoltare.
Mostrava a tutti quanto Dio fosse paziente invitando ad avere fiducia in lui. Quando vedeva qualcuno triste diceva: 'Scrupoli e malinconia, fuori di casa mia'. Voleva cristiani felici e gioiosi.
Radunò attorno a sé un gruppo di ragazzi di strada, avvicinandoli alle celebrazioni liturgiche e facendoli divertire, cantando e giocando senza distinzioni tra maschi e femmine, in quello che sarebbe diventato l'oratorio, ritenuto e proclamato come vera e propria congregazione da Papa XIII nel 1575.
L'Oratorio, fondato da San Filippo, era formato anche da altri sacerdoti che si trovavano con i ragazzi per pregare e crescere nell'amore di Dio e dei fratelli. La congregazione dell'Oratorio aveva poche regole se non l'amore reciproco.
Per il suo carattere burlone, Filippo, fu anche chiamato il 'Santo della Gioia'. Ai ragazzi un po' indisciplinati ripeteva spesso: 'State allegri ma non fate peccati'.
San Filippo si spense il 26 maggio 1595; la sua fama era così diffusa che venne proclamato Santo pochi anni dopo la sua morte. Oggi i Padri Filippini, che continuano la sua opera, sono diffusi in tutto il mondo (88 comunità in 26 Paesi diversi)
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