Aldo Moro nacque il 23 settembre del 1916 a Maghe nella provincia di Lecce. Conseguì la laurea in Giurisprudenza il 13 novembre 1938.
Nel 1940 ottenne la cattedra per corsi in svariate facoltà dell'Università di Bari.
Per poter meglio conciliare gli impegni politici con quelli accademici ottenne poi il trasferimento all'università di Roma.
In pieno regime fascista, Aldo Moro cominciò a incontrarsi clandestinamente con esponenti cattolici provenienti dal disciolto partito popolare di Don Sturzo. Nel 1943 il gruppo si riunì a Roma e approvarono un documento, redatto da De Gasperi 'Le idee ricostruttive della Democrazia Cristiana'.
Nel nuovo partito Moro aderì alla componente dossettiana della 'sinistra DC' ed entrò a far parte della Commissione che scrisse la 'Carta Costituzionale'.
Moro fu anche Ministro della Giustizia (1955-1957), della pubblica istruzione 1957-1959) e per 4 volte Ministro degli esteri (1969-1972 e 1973-1974). Dal 1959 al 1964, Moro, ricoprì l'incarico di segretario del suo partito e più tardi quello di Presidente.
Cinque volte Presidente del Consiglio dei Ministri, Aldo Moro, guidò governi di centro-sinistra.
Tale importante incarico lo ricoprì tra il 1964 e il 1968, e tra il 1974 e 1976 promuovendo la cosiddetta strategia dell'attenzione verso il Partito Comunista Italiano attraverso il compromesso storico.
Moro fu rapito dalle Brigate Rosse il 16 marzo 1978 mentre il governo Antreotti lV (in cui veniva garantito l'appoggio esterno del PCI) si apprestava a ottenere il voto di fiducia da entrambi i rami del Parlamento.
Aldo Moro fu assassinato il 9 maggio maggio successivo dopo 55 giorni di prigionia.
Il 13 maggio si tenne una solenne commemorazione funebre nella Basilica di San Giovanni in Laterano; vi presenziò, oltre alle principali personalità politiche, anche l'amico Papa Paolo VI, che pronunciò un'accurata omelia.