Nel 1869 Moneta divenne direttore del giornale, 'Il Secolo' e lo trasformò in un potente strumento di formazione. Benché fosse rispettoso della religione e cattolico praticante, il suo giornale affermò che il potere Vaticano costituiva un impedimento all'unificazione italiana.
Durante gli ultimi anni del XIX secolo, Moneta, si dedicò alla raccolta di materiale per la sua prima opera 'Le guerre, le insurrezione e la pace nel secolo XIX'. Tale opera descrive lo sviluppo del movimento internazionale della pace. Nel 1887 fondò l'unione Lombarda per la pace e la 'Società per la pace e la giustizia internazionale'. Nel 1890, Ernesto Teodoro, cominciò poi a pubblicare un almanacco annuale chiamato 'L'amico della pace'.
Nel 1906 Moneta programmò e costruì un padiglione per la pace all'esposizione Internazionale di Milano durante la quale condusse come presidente il quindicesimo Congresso Internazionale sulla Pace. Nel 1907 Ernesto Teodoro Moneta ricevette il premio Nobel per la pace e nel 1909 fu dato alle stampe il suo intervento a Oslo, all'istituto del Nobel per la pace, intorno alla necessità di coniugare pacifismo e patriottismo, ed ebbe larga diffusione. Moneta morì nel 1918 all'età di 84 anni; nel 1925 è stato eretto un monumento nei giardini pubblici in Porta Venezia; su esso una targa recita: 'Ernesto Teodoro Moneta - Garibaldino - Pensatore - Pubblicista - Apostolo della pace fra le libere genti'.