Si chiude con questa ottava puntata il nostro Dossier Cave realizzato in collaborazione con i Comitati No Cave.
Una puntata dedicata interamente al fabbisogno previsto nel famoso Piano infraregionale della attività estrattive del 2008.
La stima del fabbisogno provinciale di inerti nell'ultimo Piae del 2008 è pressochè doppia rispetto a quella del Piae redatto 12 anni prima che pure aveva lasciato un residuo di circa il 50%.
Nel Piae 2006 infatti furono pianificati circa 31 milioni di metri cubi di inerti di fabbisogno, mentre nel Piae del 2008 la stima del fabbisogno è lievitata ad oltre 50 milioni di metri cubi, di cui oltre 30 milioni di nuova pianificazione.
Un aumento dovuto essenzialmente a fabbisogni per le costruzioni mentre le altre voci sono in linea con i quantitativi del 1996.
Da notare in particolare la stima di fabbisogno per far fronte alla costruzione della Bretella Campogalliano-Sassuolo e della famosa Cispadana (di cui ancor oggi di discute, ma il cui cantiere teoricamente doveva partire, a detta dell'allora assessore regionale Muzzarelli, nel 2007). Per la nuova Autostrada nel 2008 si ipotizza un fabbisogno di inerti triplo rispetto a quanto indicato in sede di Conferenza di pianificazione, senza che il Piae specifichi le ragioni di questa differenza.
Un fabbisogno che già nel 2008 appariva sovrastimato e che la crisi del comparto edile e lo stop delle Grandi opere ha reso decisamente fuori dalla realtà.

Basti pensare che la stima del fabbisogno di inerti del Piae 2008 della provincia di Modena è largamente superiore a quella della provincia di Bologna. Nonostante la maggiore popolosità della provincia del capoluogo di Regione, il valore di fabbisogno di Modena è del 33% superiore a quello di Bologna. In particolare risulta che il fabbisogno pro capite nel Piae di Modena è superiore dell'88% rispetto all'equivalente pianificato nel Piae del 2002 bolognese.
Ipotizzando un fabbisogno pro capite pari a quello di Bologna, il fabbisogno di Modena avrebbe dovuto essere di circa il 38% inferiore rispetto a quello bolognese, il che si traduce in un 62% in meno rispetto al Piae 2008.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
