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La leadership è una regola. Almeno nel centrodestra: il leader del partito più votato è il candidato premier. Il deputato di Fratelli d'Italia, Galeazzo Bignami, lo ricorda agli alleati della Lega e, soprattutto, di Forza Italia. 'Il centrodestra si presenta unito dal 1994. È ovvio che andranno affrontati dei nodi, ma questa è la migliore garanzia di tenuta. Il centrodestra non sta assieme per convenienza, ma per convinzione, poi è chiaro che ognuno cerca di portare qualcosa di più alla propria parte', ragiona a margine di una conferenza stampa organizzata dal gruppo consiliare a Bologna su alcune proposte per la modifica del regolamento per le assegnazioni delle case popolari.
'La regola secondo la quale il leader del partito più votato è poi il candidato premier è stata una delle regole fondamentali del centrodestra. Noi chiediamo che le venga data applicazione.
L'abbiamo rispettata quando avevamo percentuali del 3-4%, vogliamo che venga rispettata oggi', scandisce Bignami. Il Ppe in Europa, però, suggerisce di puntare sull'azzurro Antonio Tajani. 'Trovo sempre singolare che dall'Europa cerchino di condizionare le scelte di politica interna. Credo che serva rispetto che è quello che noi diamo alle istituzioni europee', replica.
Infine, poche parole sull'editoriale del New York Times in cui si sostiene che con la prospettiva di una vittoria del centrodestra a trazione FdI alle prossime elezioni si addensino 'nubi nere' sull'Italia. 'Non credo che Fratelli d'Italia abbia da fare esami del sangue', si limita a commentare Bignami, che non entra in polemica nemmeno con il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, che proprio oggi ha detto di non volere che i fascisti tornino al governo. 'Se il sindaco la pensa così, avrà fatto le sue valutazioni. Non mi sembra un tema interessante', chiude il parlamentare.
Redazione Pressa
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