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Piano Urbanistico Generale, la maggioranza: 'Si apre stagione di sviluppo’

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Per il PD che insieme a Modena Civica ha votato l'approvazione del piano, si punta su verde ed attività produttive


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Sono numerosi i consiglieri di maggioranza intervenuti durante il dibattito, che ha preceduto l’adozione del Pug arrivato con il voto di PD e Modena Civica, l'astensione di Europa Verde e sinistra per Modena e il voto contrario di tutta l'opposizione di centro destra il Movimento 5 Stelle.

Aprendo gli interventi per il Pd, Diego Lenzini ha evidenziato che “il documento mette al centro anziani, famiglie, giovani e lavoratori, offrendo loro servizi sempre più di prossimità, in grado di dare risposte ai bisogni”. Lenzini ha poi specificato la portata sociale del documento: “Innesca processi di socialità, conoscenza reciproca, in cui soprattutto il pedone è protagonista”.
Evidenziando le principali novità introdotte dal Pug, il consigliere ha ricordato come il piano valorizzi il beneficio pubblico dei futuri interventi urbanistici: “I progettisti dovranno domandarsi quali saranno i benefici per la nostra comunità”, mentre, sul tema del parametro del 3 per cento che, secondo la legge regionale, costituisce la soglia di territorio consumabile (fino al 2050) per nuove urbanizzazioni, ha osservato che “non dobbiamo imporre questo limite, dobbiamo rendere inutile averlo.

È questa la vera sfida politica”.



Secondo Alberto Bignardi “il Pug rappresenta un cambio di visione e garantisce trasparenza nelle progettazioni edilizie”. Per il consigliere il nuovo piano urbanistico “aumenta la qualità dell’offerta di welfare e gli spazi destinati ai servizi” che si potranno raggiungere più facilmente “tramite il potenziamento della mobilità dolce”. In parallelo, il piano potrà “adeguare le norme del costruire alle sfide dei cambiamenti climatici e al miglioramento del comfort urbano”. Stefano Manicardi è intervenuto valorizzando la suddivisione in 38 rioni della città prevista dal nuovo piano: “Saranno cellule identitarie in grado di rafforzare il concetto di prossimità”. Il consigliere si è poi soffermato sulla ripartenza dei Centri di vicinato: “Una volta riqualificati potranno essere centrali nelle politiche pubbliche e coinvolgere anche i privati”. Per Marco Forghieri il Pug traccia una nuova direzione per gli spazi destinati al commercio: “Favorisce quelli ridotti piuttosto che quelli di grandi superfici”.

Il consigliere ha poi evidenziato come il nuovo documento porti a un’integrazione armonica tra il centro cittadino e le periferie: “Consentirà di tenere insieme queste due anime attraverso la presenza diffusa di servizi”. Anche secondo Vittorio Reggiani il piano è uno strumento di riqualificazione che può consentire una migliore relazione tra la città storica e le zone periferiche “dove si è tutti modenesi, anche se di origine straniera”. Per il consigliere il Pug consegna una direzione in cui la progettazione del verde si integra meglio con quella edilizia “grazie anche a una migliore relazione tra settore pubblico e settore privato”. Ilaria Franchini, sottolineando l’importanza e la centralità delle aree verdi della città, ha specificato come il nuovo piano valorizzi e rinnovi anche le ampie zone agricole del territorio: “Anche attraverso queste aree – ha dichiarato – è possibile raggiungere un nuovo equilibrio tra sostenibilità economica, sociale e ambientale, rilanciando anche un percorso di turismo rurale. Lo sviluppo di alberghi diffusi, e non solo di agriturismi, può consentire una conoscenza attiva del territorio, delle sue peculiarità, della sua storia, delle sue tradizioni abitative, culturali e sociali”. Per Federica Venturelli il nuovo piano urbanistico “sancisce la fine della stagione dell’espansione e l’inizio della rigenerazione urbana: in questo modo viene superata la dicotomia tra sviluppo e ambiente”. Secondo la consigliera, il documento, oltre a premiare le progettualità di qualità e sostenibili, consente di dare “risposte al problema dell’abitare grazie allo sviluppo dell’edilizia residenziale sociale (Ers)”. Il capogruppo Antonio Carpentieri, mettendo l’accento sulla centralità del Pug nelle sfide ambientali e climatiche, ha posto l’attenzione sul processo di riqualificazione che attende la città: “È necessario intervenire sull’esistente, in un territorio ricco come il nostro, progettando nuove aree, strutture e servizi in spazi già esistenti”. Il consigliere, inoltre, ha individuato nei giovani i principali destinatari nel nuovo piano: “Dobbiamo attrarre, oltre ai turisti, anche i giovani, grazie alle nuove opportunità di lavoro che questo piano ci consente di sviluppare”.

Per Katia Parisi (Modena Civica) il Pug “può essere una risposta alla grave situazione abitativa della nostra città” ma anche “alla criticità della rete infrastrutturale del trasporto pubblico”. Per la consigliera, infatti, Piano urbanistico generale e Piano urbano della mobilità sostenibile (Pums) “devono lavorare in sinergia, riducendo soprattutto l’uso del mezzo privato”. Per la consigliera, inoltre, il Pug potrebbe essere uno strumento per “promuovere il riordino urbanistico, soprattutto per quelle strutture produttive sorte in contesti di incompatibilità ambientale”. La capogruppo si è poi soffermata sulla necessità di preservare l’integrità del nuovo piano urbanistico: “Occorre mantenere il documento coerente con la versione assunta”.

Per Sinistra per Modena, Camilla Scarpa ha ricordato che il 3 per cento di consumo di suolo “corrisponde, per la nostra città, a ben 117 ettari di trasformazione di territorio agricolo vergine in aree urbanizzate, oltre alle eccezioni previste sulla normativa”. Occorrono, quindi, “scelte più radicali e coraggiose a favore dell’ambiente e della sostenibilità, ma anche più coinvolgimento dei cittadini nei processi decisionali”. Illustrando le ragioni alla base del voto di astensione del gruppo, la consigliera ha auspicato “maggiori interventi a favore della rigenerazione, sia residenziale sia produttiva” e ha indicato due proposte per facilitare l’individuazione di luoghi e strutture da rigenerare: “Un catasto delle aree produttive, in vista del riutilizzo a seguito di eventuali dismissioni, da compilare in un’ottica provinciale; e una maggiore attenzione alle aste sui fallimenti”. Anche Federico Trianni è intervenuto sul tema del 3 per cento, domandando “se si tratti di un limite fisso o abbattibile da parte della pianificazione locale: esistono deroghe, per esempio, che riguardano le infrastrutture e che vanno inevitabilmente ad aumentare la quota di suolo vergine trasformato”. Attraverso il Pug (“uno strumento perfettibile”) sarà poi possibile “affrontare il problema abitativo in città, che necessita di risposte, grazie anche agli investimenti pubblici che dovranno andare a favore dell’edilizia residenziale pubblica”.

Paola Aime di Europa Verde - Verdi, motivando il voto d’astensione, ha evidenziato la necessità di verificare la nuova legge alla prova dei fatti: “Abbiamo l’esigenza di comprendere quanto la nuova legge e il Pug siano davvero in grado di affrontare un fenomeno non più sostenibile come il consumo di suolo”. La capogruppo ha proseguito sottolineando la propria preoccupazione per i possibili interventi in deroga al 3 per cento: “A Modena ci sono circa 65 ettari stimati che sfuggono a quel limite e che nel computo reale sono suolo vergine perso”. Pur sottolineando la portata innovativa del documento e la capacità di intercettare bisogni e desideri dei cittadini, la consigliera ha sottolineato come “la sua  messa in pratica dovrà essere coerente con le dichiarazioni di principio”.

Redazione Pressa
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La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, ..   Continua >>


 
 
 
 

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