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La proprietà del Centro direzionale Manfredini ha avviato nei giorni scorsi l’intervento di rimozione dei ristagni d’acqua nell’area riguardante cortili e garage del direzionale Manfredini all'angolo tra le vie corassori e Formigina, abbandonato da decenni e al centro delle preoccupazione e delle segnalazioni dei residenti per lo stato di degrado incrementato a seguito degli enormi ristagni di acqua nei cortili e nei garage. Dopo un primo pressing senza effetti del Comune nei confronti dei soggetti titolari del complesso, la società finanziaria, la Numeria srg di Treviso, il Comune ha emesso, il 3 ottobre scorso, una ordinanza urgente che dava 10 giorni di tempo per adottare tutti gli altri interventi necessari alla completa sicurezza dell’area'
Passaggi ricordati oggi dall’assessore all’Urbanistica del Comune di Modena Anna Maria Vandelli nella seduta del Consiglio comunale di oggi, in risposta all’interrogazione della consigliera Federica Venturelli sullo stato dei lavori e le prospettive del complesso.
Gestita l'emergenza riguardante i lavori di bonifica dell'area, rimane oggi come ieri l'enorme incognita sul futuro di uno stabile ora, rispetto al quale il Comune, trattandosi di uno stabile privato, poco può fare se non creare quelle condizioni, anche economiche e fiscale, per incentivare i privati proprietari alla rigenerazione. In questo ambito, l'Assessore Vandelli ha ricordato la delibera approvata nella scorsa deduta del Consiglio Comunale, nella speranza che gli strumenti messi in campo possano spingere i privati a mettere mano alla riqualificazione del complesso. E lo ha fatto, entrando nel merito degli interventi possibili. 'Attraverso la delibera di modifica dei contributi di costruzione e degli oneri di urbanizzazione per favorire la riqualificazione e la rigenerazione, sonono state “create delle opportunità per rendere più conveniente il recupero del complesso.
Fino a oggi – ha affermato – ad esempio, chi ha progettato la demolizione del direzionale Manfredini, con relativa ricostruzione, ha messo in conto di spendere circa un milione di euro solo per gli oneri di urbanizzazione. Con la nuova delibera, inserendo la definizione di sostituzione edilizia, in questo caso senza aumento di carico urbanistico (oggi sono uffici), la cifra scende a circa 150 mila e, anche a considerare un eventuale aumento di carico, l'importo si attesta a non più di 300 mila euro”.
L'Assessore ha ricordato come contatti con la società titolare ci siano nell'interesse comune di dare una prospettiva di rigenerazione e di rifunzionalizzazione dell'area.
'Nel frattempo, l’ordinanza del Comune richiede oltre alla rimozione di tutti i ristagni d'acqua attualmente presenti, di adottare specifiche e permanenti misure di contenimento volte ad evitare, in futuro, ulteriore ristagno di acque, di provvedere alla pulizia, disinfestazione e sfalcio dell'area, di assicurare interventi adeguati ad evitare intrusioni moleste, bivacchi, atti vandalici, accumulo di rifiuti e/o comunque fenomeni tali da determinare degrado urbano, occupazioni abusive, nonché situazioni di pericolo per l'ordine pubblico, l'integrità fisica della popolazione e la sicurezza urbana realizzando interventi idonei ad evitare accessi non autorizzati dalla proprietà'
Redazione Pressa
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