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Confesso di essermi innamorato del lavoro di
Veronica Santi su
Francesca Alinovi. Del fantastico documentario
vi avevo già parlato qui. In piena crisi di astinenza mi sono comprato subito il libro che Veronica ha curato insieme a
Matteo Bergamini. Titolo semplicissimo,
Francesca Alinovi, editore Postmedia books di Milano. Una bomba.
Con le premesse scritte dai due curatori, ti si apre un mondo; dopo ci si può sbizzarrire. Io ho iniziato con il bel ricordo che Francesca fa di
Demetrio Stratos. Non sono un fan degli
Area, ma il personaggio mi ha sempre affascinato. Francesca lo ricorda soprattutto come performer di poesia e lo definisce un fuoriclasse, Poeta sperimentale, fonetico. Alla scoperta delle segrete potenzialità del suo corpo. Dal respiro agli atti di fonazione rudimentale di cui la nostra civiltà ha perso ogni traccia. Conclude, definendo la scomparsa di Stratos grave ed irreparabile.
Alle sue performance bisognava 'esserci', nessuna documentazione può compensare la perdita di quei momenti irripetibili.
Tutta la parte dedicata a New York,
Arte di Frontiera, è qualcosa di strepitoso. Hai il bisogno fisico di leggere e rileggere continuamente quelle pagine. Sono cresciuto col mito della Grande Mela, ascoltando Afrika Bambaataa, LL COOL J, i Run Dmc, guardando estasiato film com Krush Groove o Beat Street. Le interviste di Francesca a due alieni come
Keith Haring e
Rammellzee sono materiale da distribuire in tutte le scuole d'arte che si rispettino. Parliamo di due geni. Poi ci sono
Annina Nosei e
Stefan Eins. La prima ha avuto giusto il merito di investire per prima sul talento di
Jean Michel Basquiat, il secondo di curare la mostra che diede consapevolezza a tutti, che i graffiti potevano uscire dal
Bronx senza perdere la loro identità.
Mi fermo qui, le storie che racconta questo volume sono pressoché infinite.
Tutte uniche e da riscoprire. La Settimana della Performance su tutte. Poi la collaborazione con la galleria Neon di Bologna. Non so quale libro avete sul comodino, ma avete intuito quale vi consiglio di leggere il prima possibile.
Stefano Soranna