Caso molto anomalo che, per esperienza, non è che prefiguri nulla di positivo. E non senza conseguenze dirette: per gli amministratori e i sindaci che non predispongano e depositino i bilanci nei termini sono previste, infatti, delle sanzioni pecuniarie. Senza considerare che le imposte vanno calcolate e versate entro termini precisi, anche in questo caso a pena di maggiorazioni e sanzioni. Purtroppo le eventuali multe difficilmente saranno pagate con soldi non pubblici.Nei corridoi dei comuni soci quasi tutto tace. Ma c’è forte preoccupazione. Qualcuno, molto informalmente, sostiene che se l’anno scorso è stato erogato un dividendo su un utile comunque risicato – nonostante il parere contrario in prima istanza degli organismi di amministrazione e controllo – quest’anno non ci sarà spazio per nessun dividendo.
Certo è che i dati di bilancio degli ultimi anni si sono rivelati molto lontani dalle previsioni dei piani industriali. E devono anche essere risultati molto lontani dai desiderata delle banche. Perché la crescita dei debiti nel’ultimo triennio è stata veramente sostanziale. Essi sono infatti passati dai 193 milioni del 2020 ai 327 del 2021 ai 385 del 2022, la maggior parte dei quali verso banche e fornitori. Per una posizione finanziaria che passa da 118 a 142 a 203 milioni, arrivando all’88% del patrimonio netto. E anche gli utili, in riduzione, sono molto lontani da quanto preventivato.Negli anni Aimag aveva fatto accordi precisi con le banche creditrici – si chiamano “Covenants”. E già nel 2022 il gruppo Aimag pare non essere riuscito a ottemperare completamente agli impegni presi. E questo ha comportato, per chiudere i bilanci, la necessità di fare richiesta alle banche di rinunce espresse al rispetto dei termini – si chiamano “Waivers”. In più il bilancio potrebbe essere fermo in attesa della definizione di altri fattori esterni, come per esempio accertamenti dell’Agenzia delle Entrate. Non ci è dato sapere, ovviamente, se ci possano essere problematiche di questo tipo.
Se Hera, qualche anno fa, aveva davvero presentato ai comuni e alle fondazioni bancarie una proposta di acquisto per Aimag di un certo livello, con lo scenario attuale quella proposta non potrà più essere avvicinata, neanche lontanamente. Con il rischio, paventato da alcuni politici locali in campagna elettorale, che Hera possa comprarsi veramente Aimag “a zero”.
Eli Gold