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'Ristabiliamo la verità dei fatti attraverso una semplice analisi di ciò che è effettivamente successo'. Inizia così la nota con cui Filt Cgil Modena e Uiltrasporti Uil Modena intervengono sul cambio di appalto di Transmec. Una versione che riportiamo come replica a quella delle altre due sigle pubblicata nei giorni scorsi.
'Il 14 marzo i sindacati ricevono comunicazione da Transmec per la procedura di cambio appalto. Sia Filt Cgil Modena che Uiltrasporti Uil Modena inoltrano subito, come previsto, richiesta di incontro a Transmec e alle aziende interessate (sia le uscenti che la subentrante). Il 22 marzo inizia il confronto con le aziende, incontro che prosegue anche nelle giornate del 23 e 24 marzo. Circa l’esito di tali confronti viene data puntualmente informazione ai lavoratori e alle lavoratrici durante le assemblee svolte sempre in quei giorni. Il 24 marzo viene sottoscritto l’accordo di cambio appalto, così come previsto dall’art. 42 del Contratto Nazionale.
L’accordo sottoscritto il 24 marzo prevede:
- il mantenimento della malattia (come da accordi già esistenti);
- la rioccupazione di tutto il personale coinvolto a parità di condizioni;
- il mantenimento della sede e dell’orario di lavoro;
- l’assunzione diretta dei lavoratori interinali;
- la previsione di condizioni di miglior favore per la stabilizzazione dei contratti a termine;
- il buono pasto (aggiuntivo rispetto a prima);
- l’assistenza sanitaria integrativa e la Bilateralità contrattuale (prima non previste);
- la forma associativa e la quota sociale, con la previsione di poter versare la quota attraverso l’utilizzo del buono pasto, dunque senza alcuna perdita di salario per le persone.
Il 27 marzo, dopo un’ulteriore assemblea con il personale, è stato corretto un refuso sul verbale per rendere ancora più chiaro ed esplicito il passaggio che prevedeva il pieno mantenimento della malattia, come già precedentemente concordato.
Pertanto, sono completamente false le notizie apparse sulla stampa e veicolate dai sindacati – Fit Cisl e Si Cobas - che hanno fatto disinformazione per terrorizzare i lavoratori.
Il 27, 28 e 29 marzo, dunque, la società subentrante CFP ha proceduto alle sottoscrizioni dei contratti individuali, alla presenza delle organizzazioni sindacali, presenti proprio per rispondere ai lavoratori in caso di dubbi o di ulteriori delucidazioni.
Ciò nonostante nella mattinata del 28 marzo, circa 25 lavoratori, la maggior parte dei quali il giorno prima in assemblea aveva liberamente votato a favore dell’accordo per il cambio di appalto con alzata di mano - veicolati da informazioni differenti e destituite di fondamento da parte di altre organizzazioni sindacali – si sono fermati spontaneamente in sciopero.
Lo sciopero è proseguito anche il 29 marzo.
Durante gli scioperi è stato fatto un ulteriore incontro chiarificatore tra Filt Cgil, Uiltrasporti e le aziende, ed è stato chiarito ai lavoratori che le notizie che avevano fomentato paure e dubbi non erano vere.
A fronte di ciò, anche i lavoratori che avevano scioperato hanno sottoscritto i contratti di assunzione entro il pomeriggio del 29 marzo.
Nessun accordo differente da quanto sottoscritto da Filt Cgil e Uiltrasporti il 24 marzo è stato sottoscritto da nessun’altra organizzazione sindacale.
Le condizioni di lavoro, infatti, sono rimaste esattamente le medesime pattuite in quell’accordo.
Il 30 marzo poi, per spiegare le ragioni delle due giornate di sciopero, si è svolto un incontro in Prefettura a Modena con i Si Cobas.
Nessun differente accordo, anche in questo caso, è stato sottoscritto in Prefettura.
E, soprattutto, nessuna modifica è stata effettuata rispetto a quanto sottoscritto da Cgil e Uil il 24 marzo. Ne è riprova il fatto che da lunedì 3 aprile i lavoratori hanno regolarmente lavorato, con le loro condizioni e i loro orari precedenti.
Le notizie apparse a mezzo stampa e, soprattutto, le dichiarazioni false e fuorvianti riportate da un sindacato autonomo che ha voluto farsi portavoce di una personale vittoria sindacale su accordi già sottoscritti da Filt Cgil e Uiltrasporti, sono una pura e semplice mistificazione, finalizzata, evidentemente, a reperire un consenso basato sulla menzogna.
La strumentalizzazione di paure e timori legittimi in un momento di criticità come il cambio appalto in cui i lavoratori transitano da una società uscente ad una subentrante e legittimamente possono avere il timore che vengano messe in discussione le loro condizioni di lavoro, non può passare inosservata.
Richiediamo, pertanto, a tutti gli organi di stampa che abbiano riportato la notizia in maniera fuorviante e palesemente inesatta, di rettificare quanto riportato.
Condanniamo un certo modo di “fare sindacato”, poiché riteniamo che solo il pieno, informato e trasparente coinvolgimento dei lavoratori sia la precondizione per la costruzione e la rivendicazione del loro diritto contrattuale, sia come lavoratori che come cittadini.
Veicolare informazioni false per accarezzare paure e timori e intestarsi vittorie sindacali ottenute da altri è uno stile bieco e deprecabile che nulla ha a che fare con la reale rappresentanza delle persone.
E’ piuttosto un meccanismo che usa strumentalmente le persone al solo fine di conquistare qualche tessera sindacale in più rafforzando la propria narrazione sul piano mediatico, attraverso i risultati ottenuti da altri.
Nei prossimi giorni Filt Cgil e Uiltrasporti continueranno l’attività di informazione sindacale per chiarire ulteriormente eventuali incomprensioni e manipolazioni e, contestualmente, riavvieranno la discussione contrattuale (che era già in essere prima del cambio appalto) con la cooperativa subentrante per continuare a migliorare salari e condizioni dei lavoratori e delle lavoratrici'.
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>