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La cooperativa sociale Dolce ha anticipato ai soci Tfr per 203mila euro senza considerare il Fondo previdenza cooperativa. Non solo, la mancata anticipazione del pagamento del Fondo d'Integrazione salariale (FIS) verrà presto sanata grazie all'anticipazione bancaria e - superati i tempi tecnici - il Fondo verrà riconosciuto regolarmente ogni mese. Infine la Coop ha già anticipato, senza attendere la autocertificazione, il bonus di 100 euro che spetta ai lavoratori con un reddito inferiore ai 40mila euro. Lo spiega il presidente della coop Dolce Pietro Segata replicando alle critiche avanzate dalla Fp Cgil che oggi ha lamentato come 'circa 300 lavoratori della Cooperativa Sociale Dolce, impiegati in diversi servizi operanti su gran parte della Provincia di Modena, siano rimasti senza lo stipendio di marzo per la scelta della Cooperativa di non anticipare il pagamento del FIS'.
Si tratta perlopiù di educatrici ed educatori dell’assistenza e dell’integrazione scolastica di ogni ordine e grado dell’istruzione e di personale dei nidi d’infanzia (educatrici e collaboratrici scolastiche) che lavorano, quindi, nei servizi scolastici sospesi dal 23 di febbraio 2020 a causa dell’emergenza Covid-19.
'Comprendo le difficoltà dei lavoratori, ma l'accordo che prevedeva l’anticipo del pagamento fino all’8 marzo è stato superato da due fatti importanti: il primo è che quell'accordo si basava su un Decreto che prevedeva la riapertura delle scuole a Pasqua, il secondo elemento imprevedibile è che in assenza di dichiarazione di crisi di impresa non si è potuto chiedere all'Inps l'erogazione diretta - spiega Segata -. Io credo che nessuna cooperativa sociale oggi sia in grado di anticipare ammortizzatori sociali da marzo ad agosto con le scuole chiuse almeno fino a settembre.
Purtroppo anche quando le banche anticiperanno il FIS, cosa che avverrà in tempi brevi, i lavoratori non potranno godere dello stipendio pieno a causa della scelta dell'Anci (Associazione Comuni Italiani) Emilia Romagna di non lasciarci fatturare su impegni di spesa come previsto invece dall'art.48 del Cura Italia. Faccio presente che questa possibilità è stata concessa da Anci Umbria e Lazio'.
Va detto che comunque per la Cgil 'tanti dipendenti non potranno accedere all’anticipo del Tfr', e 'l’anticipo da richiedere alle banche non può essere una soluzione efficace nell’immediato in quanto ancora non si conoscono i tempi di erogazione degli importi nonostante gli accordi e i protocolli siglati, e ricevendo solo ora la richiesta dei dipendenti non garantiranno la risposta entro il mese corrente'.
Redazione Pressa
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