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Dal primo gennaio 2019 tutte le fatture emesse in Italia potranno essere solo fatture elettroniche. Un provvedimento introdotto dal Governo Gentiloni con la legge di Bilancio 2018 e confermato dal Governo Conte e dal ministro Tria.
I vantaggi
Nella guida predisposta dalla Agenzia delle Entrate si elencano alcuni dei vantaggi di questa novità. Eccoli in sintesi:
- per gli operatori Iva in regime di contabilità semplificata che emettono solo fatture e che si avvalgono dei dati che l’Agenzia delle Entrate mette loro a disposizione, viene meno l’obbligo di tenere i registri Iva.
- per tutti gli operatori Iva che emettono e ricevono solo fatture, ricevendo ed effettuando pagamenti in modalità tracciata sopra il valore di 500 euro, i termini di accertamento fiscale sono ridotti di 2 anni
- qualsiasi operatore, così come i consumatori finali, possono – in qualsiasi momento – consultare e acquisire copia delle proprie fatture elettroniche emesse e ricevute attraverso un semplice e sicuro servizio online messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate.
I costi
Ma concretamente cosa comporterà per una azienda cambiare il proprio modo di fatturazione? Perchè dai banchi dell'opposizione in Parlamento e in Regione si sono levate polemiche su questa introduzione? Grazie alla disponibilità di una piccola azienda artigiana modenese cerchiamo di ricostruire cosa comporta in termini di spesa il nuovo metodo.
Innanzitutto l'azienda che ci ha fornito i dati, pur essendo piccola, ha già un programma di contabilità, in caso contrario naturalmente sarebbe necessario acquistarlo e i costi variano a seconda delle esigenze della impresa (indicativamente dai 1000 ai 3000 euro più un canone annuo di circa 500 euro).
Con la fatturazione elettronica è necessario implementare il programma di contabilità in dotazione all'azienda. Sul mercato vengono proposti diversi pacchetti il cui costo varia a seconda del numero di fatture. Qui sotto una tabella fornitaci dall'azienda stessa che riporta i costi preventivati da una software house per poter effettuare le fatture elettroniche obbligatorie.
Chi è sotto la soglia di 2500 fatture però ha un costo a gettone prepagato di 0,50 euro. Insomma una piccola azienda che riceve ed emette circa 500 fatture all'anno si troverà a spendere 50 centesimi più Iva in più a fattura.
A questo ovviamente si somma il costo della formazione del personale che dovrà occuparsi della fatturazione elettronica e l'implementazione fisica del programma in dotazione.
Benefici reali
E questi costi verranno compensati dall'addio alla fattura cartacea? Al momento no, spiegano i titolari dell'azienda modenese che ci ha fornito i dati. I costi aggiuntivi non verranno infatti compensati da nessun sgravio.
L'agenzia delle entrate al momento non ha previsto nemmeno una riduzione delle attività svolte dal commercialista per conto dell'azienda, nonostante l'automatizzazione consenta in teoria una semplificazione. E se il quadro è questo è difficile non pensare che la fattura elettronica si traduca in realtà in un aumento della burocrazia peraltro senza toccare il moloch rappresentato dall'evasione fiscale e dalle attività in nero.
Al momento gli unici a guadagnare sarebbero le software house e le associazioni che fanno formazione. Insomma, chi vende burocrazia.
Giuseppe Leonelli
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>