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Per le categorie Cisl, Uil e Fismic si tratta di un rinnovo di premio di competitivita' senza precedenti. Per la Fiom-Cgil si tratta piu' che altro di 'un accordo al buio'.
Sindacati sempre spaccati in Ferrari, dopo l'accordo e la firma ieri sera a Maranello sul nuovo premio nell'ambito del contratto collettivo specifico di lavoro. 'L'accordo aziendale che riconosce un premio di produttivita' di 12.000 euro annui ai dipendenti e' avvenuto non con l'esclusione della Fiom, ma con l'esclusione dei lavoratori', scrive la Fiom modenese in un post, segnalando che la trattativa e' stata portata avanti 'senza nessuna informazione preventiva nei confronti dei lavoratori' e 'senza una piattaforma presentata dai sindacati firmatari del Ccsl ai lavoratori a tre mesi dalla scadenza del contratto vigente'.
Emerge quindi un modus operandi 'in totale contraddizione con le modalita' con cui Fim, Fiom e Uilm si stanno approcciando al rinnovo del contratto dei metalmeccanici con una piattaforma unitaria', secondo il segretario nazionale Fiom Michele De Palma e quello di Modena Cesare Pizzolla. Ammettendo che 'la cifra del premio e' importante', la categoria Cgil precisa pero' che la stessa 'include quantita' economiche che gia' i lavoratori percepivano in altre forme: 5.000 euro erogati come liberalita' aziendale prima da Montezemolo e poi da Marchionne, che si aggiungevano ai 5.500 euro percepiti l'anno scorso come premio di risultato del contratto aziendale. Con un risultato complessivo sul 2019 di circa 10.500 euro'.
Quindi, dice la Fiom, l'aumento salariale vero, nel caso, sara' di 1.500 euro annui, passando da 10.500 a 12.000 euro: 'Una cifra importante ma non in linea con le dinamiche di crescita di un'azienda come Ferrari, che si sta ponendo come obiettivo produttivo il superamento delle 10.000 auto l'anno e sta raggiungendo i cinque miliardi di fatturato'.