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Futuro Maserati, da Fassino a Dell'Orco: risposta all'appello Fiom

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La Fiom ha incontrato i candidati per parlare delle prospettive dello stabilimento modenese


Futuro Maserati, da Fassino a Dell'Orco: risposta all'appello Fiom
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Si è svolto oggi l'incontro, promosso dalla Fiom/Cgil e dalla Rsu Fiom/Cgil Maserati, insieme alla Cgil di Modena, con i candidati alle prossime elezioni politiche del 4 marzo su Modena città per affrontare il tema del futuro produttivo della casa del Tridente a Modena. 
Hanno risposto all'invito della Fiom/Cgil Michele Dell'Orco del M5S, Flavio Morandi della lista Popolo della Famiglia, Francesco Gigliani di Sinistra Rivoluzionaria, Cecilia Guerra, Giovanni Paglia e Paolo Trande di Liberi e Uguali, Piero Fassino del PD, Mario Ori di Potere al Popolo. 
Cesare Pizzolla segretario della Fiom/Cgil di Modena ha illustrato la situazione produttiva ed occupazionale di Maserati e le preoccupazioni che la Fiom denuncia da tempo. 
I problemi sollevati dalla Fiom sono stati: un utilizzo costante da tempo degli ammortizzatori sociali (dal 2015 11 mesi utilizzati, di cui 8 ai fini del contatore nel quinquennio 2015-20), il calo del numero degli operai nel sito di via Ciro Menotti (dai 300 del 2015 ai 190 attuali), un numero di auto prodotte insufficienti ad occupare integralmente i lavoratori di Maserati (2.

750 auto prodotte nel 2017 e altrettante se ne prevedono sul 2018), la mancanza di nuovi modelli a marchio Maserati da allocare in sostituzione o a integrazione degli attuali in produzione a Modena. 

Il segretario della Fiom di Modena ha anche sottolineato che il fattore tempo è fondamentale, in funzione dell'appuntamento di giugno dell'Investor day con la presentazione da parte di Marchionne del terzo piano industriale. Si devono creare le condizioni di un confronto con l'azienda su tutto il Gruppo prima di quella data, per evitare che al momento dell'Investor Day le scelte siano definitive con il rischio di scatenare una guerra tra stabilimenti del Gruppo Fca per aggiudicarsi i modelli da produrre.

'Per la Fiom l'incontro di oggi con i candidati è un punto di partenza per condividere il quadro della situazione e chiedere a chi di loro verrà eletto un impegno concreto per portare certezze produttive al sito modenese' - si legge in una nota Fiom.

IL COMMENTO

'La ripresa della Maserati deve ripartire da Modena, dove serve produrre modelli. Mentre attendiamo i piani industriali qui a Modena si potrebbe cominciare da subito a impegnare le maestranze in progetti legati alla gloriosa storia del marchio come un esibizione museale temporanea o la valorizzazione e il restauro delle vetture storiche'. E' il commento del candidato M5S Michele Dell’Orco, a margine dell’incontro.  'Non ci stiamo però - aggiunge il pentastellato- se il piano di FCA per Maserati è quello di scorporare la società, producendo poco, guadagnando molto, licenziando e non reinvestendo nella produzione e in sviluppo e ricerca per il comparto elettrico. Non è ammissibile contribuire con fondi pubblici delle cassa integrazione a sostenere strategie aziendali destinate esclusivamente al profitto dei vertici o a migliorare quotazioni finanziarie che abbiano come unico scopo il gioco in borsa e  la vendita di società senza curarsi veramente dell’economia reale  e delle persone. In quel caso i costi sociali di tali operazioni andrebbero addebitati direttamente alle imprese'. “Come ha dimostrato il caso Ferrari –sostiene Dell’Orco-  la sensazione  è che negli ultimi anni il prodotto che FCA mira a vendere non siano tanto le automobili ma le aziende. La Maserati ormai da anni chiede il sostegno della cassa integrazione per  mantenere i suoi dipendenti eppure, secondo i sindacati, a guardare i bilanci questa crisi non si evince. Il Gruppo FCA ha visto salire con decisione i suoi ricavi netti negli ultimi anni e nel 2017 le vendite di Maserati sono cresciute e  l'EBIT rettificato è salito del 65 per cento a 560 milioni di euro e il margine è cresciuto fino al 13,8 percento, in aumento dal 9,7 percento dell’anno precedente. Questa incongruenza si spiega solo con l’incapacità di questa politica e di questo Governo a trattare con le multinazionali e i grandi gruppi industriali. La politica si deve dotare di nuovi strumenti per comprendere l’economia di oggi e sostenere solo le aziende che hanno il loro core business nell’economia reale, che sono radicate sul territorio e che crescono soddisfacendo bisogni reali delle persone”.  

Conclude Dell’Orco: “Il Movimento 5 Stelle è a fianco delle aziende, riteniamo fondamentale affrontare il problema del cuneo fiscale, del costo del lavoro e del costo dell’energia per le imprese italiane. Saremo vicini anche alla Maserati  se le sue scelte punteranno alla localizzazione a Modena e a rafforzare gli affari su scala umana. Sfidiamo poi FCA e Maserati a fare scelte coraggiose e a concentrarsi sui nuovi modelli e soprattutto sull’elettrico. Si tratta di un segmento di mercato in espansione e su cui le aziende automobilistiche troveranno un valido alleato nel Movimento 5 Stelle. In linea con una necessità sempre maggiore di green economy dobbiamo puntare infatti all’uscita dal petrolio entro il 2050 e a mettere in circolazione un milione di auto elettriche. Il programma del Movimento 5 Stelle ritiene fondamentale sostenere questo comparto con un deciso sostegno alle nuove immatricolazione per l’elettrico e soprattutto alla realizzazione  di un’infrastruttura di ricarica capillare”.


Redazione Pressa
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La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, ..   Continua >>


 
 
 
 

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