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Se venisse a mancare il gas russo, l'Italia vivrebbe due anni di recessione. Il Governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, parlando all'assemblea dell'Abi, ipotizza le conseguenze di una chiusura totale dei rubinetti da parte di Mosca e ammette: 'In uno scenario avverso caratterizzato da un arresto delle forniture di gas dalla Russia dal terzo trimestre di quest’anno, solo parzialmente sostituite da altre fonti, il prodotto registrerebbe una contrazione nella media del biennio 2022-23, per tornare a crescere nel 2024'.
Al deterioramento del quadro macroeconomico, dice il numero uno di Via Nazionale, 'contribuirebbero le ricadute dirette di tale interruzione sui settori a più elevata intensità energetica, ulteriori rialzi nei prezzi delle materie prime, un più deciso rallentamento del commercio estero, un peggioramento della fiducia e un aumento dell’incertezza'.
'Lo scorso gennaio ci attendevamo una espansione del prodotto superiore al 3 per cento nella media del biennio 2022-23', ha ricordato il governatore, spiegando come le previsioni 'siano state sbagliate, è vero, ma le analisi mostrano che l'errore dipende dal 90% dalle ipotesi fatte relative ai costi dell'energia'. Adesso, continua, 'nello scenario di base elaborato in giugno, nel quale si ipotizza che le tensioni associate alla guerra si protraggano per tutto il 2022, ma si esclude una sospensione delle forniture di gas dalla Russia, la crescita è stata rivista al ribasso, di 2 punti percentuali nel complesso del biennio, su valori prossimi a quelli dell’area dell’euro. L’inflazione, che in giugno ha superato anche in Italia l’8 per cento, per quattro quinti a causa degli effetti diretti e indiretti dei prezzi dell’energia e dei beni alimentari, contribuisce a frenare l’espansione comprimendo in misura significativa i redditi in termini reali, solo in parte compensati dalle misure di bilancio'.
Redazione Pressa
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