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L'Istat ha diffuso oggi i dati dell'inflazione di gennaio, nei capoluoghi di regione così come nei Comuni con più di 150.000 abitanti, e l'Unione Nazionale Consumatori stila la top ten delle città più care d'Italia (in termini di spesa aggiuntiva annua). Di queste ultime, tre si trovano in Emilia-Romagna. In testa c'è Bolzano, dove l'inflazione è pari al +10,4%, e al secondo posto c'è Milano, dove il rialzo dei prezzi del 10,8% determina un incremento di spesa annuo pari a 2.932 euro per una famiglia tipo e pari a +3.505 euro per una famiglia di tre componenti.
Sul gradino più basso del podio da 10 posti c'è Genova, al +11,8%, con una spesa supplementare pari a 2,572 euro annui per una famiglia media da 2,3 componenti, ma che arriva a 3,320 euro per una da tre, e al quarto posto Modena (+10,9%, +3.319 euro), poi Trento (+10%, +3.317 euro), Ravenna (+10,8%, +3289 euro). Al settimo posto ecco Catania, la città con l'inflazione più alta, +12,6%, con una stangata da 3.152 euro, in media +2.501 euro. Seguono Bologna all'ottavo posto (+9,8%, +3.061 euro) e Perugia (+10,9%, pari a 3.051 euro). Chiude la top ten Brescia (+9,6%, +3.041 euro). La città più virtuosa è Potenza, con un'inflazione del 7,5%.
Approfondendo il quadro su Modena, in particolare, qui l'inflazione in gennaio si mantiene alta (+10,9%) su base annua, sebbene in calo di 1,4 punti percentuali rispetto a dicembre 2022, e torna in positivo anche a livello congiunturale (+0,5%).