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'Gli appalti sono regolari, a norma di legge, così come assolutamente legittimo e congruo è il contratto nazionale applicato ad oggi. E’ questo il punto di partenza per continuare a discutere e, si spera, a sancire future migliorie per i lavoratori delle imprese appaltatrici presso il cantiere Italpizza'.
Questa è la conclusione al termine del secondo dei tre tavoli previsti presso la sede modenese di Confindustria Emilia (il primo il 7 marzo scorso, il prossimo il 26), tra i rappresentanti di Italpizza, le due cooperative appaltatrici Cofamo ed Evologica e le segreterie provinciali di Cisl e Uil. Cgil, dopo avere giustificato la propria assenza già al primo incontro del 7 luglio, con la mancata risposta alla propria piattaforma contrattuale (basata sull'applicazione dei contratti nazionali alimentaristi e logistica), proposta il 26 febbraio scorso, di fatto alternativa a quella applicata e proposta da Uil e Cisl (basata sul contratto unico multiservizi), ha confermato la propria assenza al tavolo di oggi.
Nel quale Italpizza ha ribadito come 'gli appalti posti in essere dall’azienda e dalle due cooperative Cofamo ed Evologica siano ineccepibili – spiega Andrea Bondioli, rappresentante delegato di Italpizza'
'A questa consapevolezza - aggiunge Bondioli - si aggiunge l’affermazione piena, da parte di tutti i soggetti riuniti al tavolo, dell’assoluta congruità del contratto nazionale di riferimento applicato ad oggi. Procediamo, insomma, secondo quando già indicato lo scorso 7 Marzo, forti dell’ennesima conferma di come il proseguo del percorso avverrà esclusivamente con i sindacati confederali, unici interlocutori riconosciuti”
Una frase che rimarca la posizione netta della proprietà rispetto al non riconoscimento dei Si Cobas come soggetto sindacale con il quale sedersi ad un unico tavolo.
'Italpizza, pur non trattandosi di propri lavoratori diretti, ha ribadito tutto il proprio impegno e la ferma volontà di fare proprio, con la regia di Confindustria, quanto emergerà dal tavolo sindacale che legittimamente coinvolge soggetto appaltatore e sindacati confederali con le rispettive categorie'.
Confederali, appunto, non Si Cobas.
Una posizione che andrà in qualche modo conciliata con quella indicata dalla Prefettura, nel recente incontro convocato a seguito dei dieci giorni di mobilitazione organizzata dai Si Cobas davanti ai cancelli di Italpizza, che prevede la convocazione di un tavolo comprendente tutte le parti in causa: cooperative, Confindustria, Italpizza, sindacati confederali e Si Cobas. Una parziale risposta su questo punto arriva da Italpizza che anziché all'incontro in prefettura della scorsa settimana, riporta a quello del 28 gennaio, nel quale le cooperative dei lavoratori, la Uil e la proprietà confermarono l'intenzione di continuare il percorso 'intrapreso verso la definizione di un piano programmatico e di sviluppo pluriennale capace di combinare le relazioni sindacali lungo un orizzonte duraturo e costruttivo, con gli elementi di una crescita aziendale possibile, oltre che auspicabile per il territorio'. Un percorso che prevedeva l'estensione dell'accordo sottoscritto dalla Uil alle altre rappresentanze sindacali. Una 'imposizione' che CGIL giudicò inaccettabile sia nel metodo che nel merito. Facendo seguire la propria piattaforma contrattuale (presa a riferimento anche dai Si Cobas), e chiedendo la disponibilità a porla sullo stesso tavolo a quella sottoscritta da Uil e da Cisl.
Perchè a mettere la firma sul verbale di fine incontro in Confindustria oggi c'era anche William Ballotta, segretario generale CISL Emilia Centrale e Luigi Tollari, Segretario Generale Uil Modena e Reggio Emilia.
Gi.Ga.
Nella foto, la sede di Modena di Confindustria Emilia