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'Come Fiom Cgil, abbiamo appreso due giorni fa (dai giornali come al solito) del premio di risultato che la Ferrari erogherà a (forse) tutti i dipendenti. Quando ai lavoratori ed alle lavoratrici entrano in tasca soldi non possiamo che essere contenti, ma i soldi non sono tutto. Ad esempio ci interroghiamo se il sistema premiante della Ferrari (che ricordiamo, la Fiom non ha sottoscritto) non possa essere migliorato. Ad esempio: il valore economico del premio annunciato il 2 febbraio (13.500 euro), spetterà solo ai dipendenti che in tutto il 2022 non si siano mai ammalati, che non abbiamo subito infortuni mentre si recavano al lavoro o tornavano a casa, che non debbano assistere un familiare non autosufficiente con la legge 104, qualora non siano conviventi'. Così in una nota la Fiom Cgil Modena.
'Basta infatti un solo giorno di malattia per perdere i primi 1.
000 euro, ne bastano 8 in un anno per perderne 3.000 - continua la Fiom -. Per il 2022, grazie all’azione sindacale in primis della Fiom, si è riusciti a non penalizzare chi si assentava per malattia Covid, ma per il 2023 la Ferrari deve ancora esprimersi, cosa succederà? I lavoratori dovranno scegliere se dire che sono malati o recarsi al lavoro (rischiando di contagiare tutti i colleghi) per non perdere i soldi del premio? Perchè in Ferrari, senza il premio, i salari in busta paga sono piuttosto bassi. Comparandoli con altre realtà aziendali che operano nello stesso segmento di attività, arriviamo a punte del 30% in meno. Abbiamo saputo tutti (sempre dai giornali) che il fenomeno di lavoratori che rinunciano a lavorare per l’azienda del cavallino sta diventando rilevante, visto l’aumento degli affitti, delle bollette e del costo della vita.
Abbiamo più volte segnalato ai lavoratori ed all’azienda che ci risulta un numero molto alto di lavoratori somministrati che rinunciano a proseguire il lavoro in Ferrari perché trovano lavori più stabili o più retribuiti'.
'C’è inoltre da considerare che il superamento degli obiettivi produttivi, con un numero di vetture prodotte senza precedenti, si è ottenuto aumentando i ritmi di lavoro dei dipendenti. Abbiamo anche in questo caso chiesto più volte degli incontri per discutere di come questo possa incidere sui lavoratori, sapendo che le cose più importanti rimangono la salute e la sicurezza dei lavoratori - continua la Fiom -. Purtroppo anche questa volta la Ferrari (insieme alle altre aziende aderenti al CCSL-contratto specifico di settore) ha deciso che non vale la pena confrontarsi con la Fiom. Infatti nonostante il tentativo e le insistenze da parte della Fiom-Cgil di condividere un sistema di valori e di relazioni sindacali “normali” all’interno del contratto specifico di settore (invenzione marchionniana ormai superata dal tempo e dalla realtà, come dimostra la decisione della Magneti Marelli di abbandonarlo per tornare ad applicare il contratto nazionale della metalmeccanica) le aziende del gruppo ex-Fiat hanno deciso ancora una volta di escluderci, e di non essere interessate ad ascoltare le voci dei tanti lavoratori e lavoratrici che della Fiom si fidano e che alla Fiom chiedono di aiutarli a stare meglio'.
'Quindi ci chiediamo ancora: bene il premio, ma siamo sicuri che non si possa fare meglio? Non varrebbe la pena di discutere insieme per spostare una parte del premio in busta paga, certa e non variabile? Non sarebbe serio escludere le penalizzazioni sul premio per le cose più incomprensibili (alcuni casi di legge 104, la maternità facoltativa...). Non potremmo lavorare per raggiungere i volumi produttivi, ma studiando insieme come farlo senza “spremere” i lavoratori, ma utilizzando tutte le possibilità che la tecnologia offre per non creare con i ritmi di lavoro di oggi gli infortunati di domani? Non potremmo lavorare insieme per costruire percorsi condivisi di stabilizzazione dei precari, per evitare che la Ferrari sia una “scuola di formazione” per lavoratori che poi, non avendo nessuna garanzia di sbocco professionale stabile, vanno a lavorare da altre parti, svuotando di professionalità l’azienda? Come al solito, La Fiom ed i sui delegati sono pronti. Ferrari, ci sei?'
Redazione Pressa
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