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La produzione totale di rifiuti urbani in Emilia-Romagna, nel 2020, è stata di 2.875.122 tonnellate che, considerando i 4.459.866 abitanti residenti al 31/12/20, corrisponde a una produzione pro capite di 645 kg/ab., in diminuzione (- 3,4%) rispetto al 2019.
La raccolta differenziata ha riguardato 2.083.461 tonnellate di rifiuti urbani, pari al 72,5% della produzione totale, in aumento di 1,6 punti percentuali rispetto al 2019, ma non sufficiente per raggiungere l'obiettivo, pur vicino, del 73% di raccolta differenziata fissato dal Piano regionale dei Rifiuti (PRGR) per il 2020, traguardo già tagliato da 155 Comuni, pari al 47,25% dei 328 dell’Emilia-Romagna. Sono alcuni macrodati contenuti nel rapporto regionale sulla gestione dei rifiuti in Emilia-Romagna
I rifiuti urbani indifferenziati ammontano a 791.661 tonnellate, che corrispondono a 178 kg/ab. Un rapporto ancora molto alto e lontano dagli obiettivi di un sistema virtuoso.
Basta considerare che i risultati raggiunti nei comuni definiti virtuosi, dove i sistemi più avanzati di raccolta sono stati introdotti (le migliori prestazioni in provincia di Modena si raggiungono nei comuni dell'area nord a gestione Aimag), i valori di produzione di rifiuti indifferenziati sono ben al di sotto dei 100 kg pro capite ma anche dei 50, arrivando ai 26 kg/pro capite del Comune di San Prospero, il comune in assoluto più virtuoso della Regione.
Questo perché il sistema di gestione dei rifiuti, dalla produzione alla differenziazione alla raccolta allo smaltimento, si basa ancora, soprattutto nella prima fase, su sistemi 'tradizionali', con raccolta in cassonetti stradali, con una differenziata 'sporca' o più sporca rispetto a quella garantita dal porta a porta e dalla tariffa puntuale. Sistemi che di fatto inficiano anche la qualità della raccolta differenziata, anche quando questa giunge a livelli sulla carta importanti, anche intorno al 75%.
La strada per raggiungere risultati soddisfacenti e virtuosi è ancora lunga per la maggior parte dei comuni e per l'intera regione. Anche considerando la soglia, già molto alta, dei 150 kg di rifiuti indifferenziati prodotti ogni anno da ogni cittadino, emerge infatti che i comuni della regione che riescono mantenersi a di sotto di tale soglia, sono 143. In questi abitano circa 2.000.000 di persone, ovvero meno della metà del totale.
Il sistema di raccolta tradizionalmente più diffuso per la raccolta dei rifiuti urbani indifferenziati è di gran lunga quello che utilizza contenitori stradali (57%), mentre con il sistema “porta a porta/domiciliare” è stato raccolto il 31%; tutti gli “altri sistemi di raccolta” (ad esempio spazzamento stradale avviato a smaltimento, rifiuti abbandonati, ecc.) hanno riguardato il 12% dei rifiuti urbani indifferenziati.
Considerando la destinazione finale, la gestione del rifiuto urbano indifferenziato è stata la seguente:
716.896 tonnellate (circa il 90%) sono state complessivamente avviate agli impianti di incenerimento
38.194 tonnellate sono state avviate a bio-stabilizzazione per la produzione della frazione organica stabilizzata (FOS)
33.434 tonnellate sono state conferite in discarica
2.550 tonnellate sono costituite da rifiuti provenienti da altre raccolte avviate a smaltimento
587 tonnellate sono frazioni merceologiche omogenee avviate a recupero di materia.
Il sistema di raccolta tradizionalmente più diffuso in Emilia-Romagna per la raccolta differenziata, effettuata dai gestori del servizio di raccolta, è ancora quello che utilizza contenitori stradali (31%), mentre con il sistema “porta a porta/domiciliare” è stato raccolto il 22% della raccolta differenziata. Un ruolo molto importante è ricoperto dai 367 centri di raccolta, ai quali gli utenti hanno conferito il 28% dei rifiuti oggetto di raccolta differenziata; tutti gli “altri sistemi di raccolta” (ad esempio spazzamento stradale avviato a recupero, raccolte effettuate esclusivamente c/o utenze non domestiche, ecc.) hanno riguardato il 15% della raccolta differenziata, e il 4% di rifiuti sono stati raccolti previa chiamata/prenotazione da parte dell’utente.
Gianni Galeotti
Nato a Modena nel 1969, svolge la professione di giornalista dal 1995. E’ stato direttore di Telemodena, giornalista radiofonico (Modena Radio City, corrispondente Radio 24) e consiglie.. Continua >>