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Seta, bilancio chiuso in pareggio grazie a 8 milioni dallo Stato

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Terzo anno consecutivo di eccezionale difficoltà segnato, nella prima parte, dalla coda dell’emergenza pandemica


Seta, bilancio chiuso in pareggio grazie a 8 milioni dallo Stato
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L’assemblea dei soci di Seta ha approvato all’unanimità la proposta di Bilancio per l’esercizio 2022 formulata dal Consiglio di Amministrazione. Il consuntivo evidenzia un utile netto di 39.238 euro. La chiusura del bilancio 2022 in sostanziale pareggio è dovuta soprattutto a risorse stanziate a livello statale (come già avvenuto nel 2020 e 2021) per la copertura dei mancati introiti e dei maggiori costi legati all’epidemia da Covid-19. Rimborsi parziali sono stati attivati anche per compensare i maggiori costi per carburanti, elettricità e materie prime, che nel corso dell’anno hanno fatto registrare aumenti spropositati. Senza queste voci straordinarie positive (pari a circa 8 milioni di euro) non sarebbe stato possibile salvaguardare l’equilibrio economico-finanziario dell’azienda, che nel 2022 – al pari dell’intero settore del trasporto pubblico nazionale - ha attraversato il terzo anno consecutivo di eccezionale difficoltà segnato, nella prima parte, dalla coda dell’emergenza pandemica a cui si sono aggiunti gli aumenti dell’inflazione e di tutte le componenti di costo, come effetto della crisi internazionale derivata dalla guerra in Ucraina.

'Essere riusciti a mantenere sostanzialmente l’equilibrio di bilancio anche per il 2022, dopo i due complicatissimi anni precedenti, è un risultato importante e per nulla scontato, raggiunto grazie all’impegno profuso da tutto il nostro personale al quale rivolgo un sentito ringraziamento a nome dell’organo amministrativo aziendale. Nonostante le molte difficoltà affrontate SETA mantiene la propria solidità economico-finanziaria e patrimoniale, confermando inoltre il consistente Piano degli investimenti, che per il periodo 2021-2026 vede lo stanziamento di oltre 142 milioni di euro e la sostituzione di oltre 420 mezzi, pari a circa il 50% della nostra flotta, anche utilizzando fondi del PNRR, con l’arrivo di mezzi ad idrogeno e full-electric, per i quali abbiamo già avviato le procedure di gara - dichiara Antonio Nicolini, presidente di Seta -. Il tema ineludibile è quello delle risorse strutturali necessarie per garantire una prospettiva per il futuro del tpl e della nostra azienda.

Lo scenario nazionale presenta ancora evidenti criticità per le aziende di trasporto pubblico: rispetto al 2019 si registrano ancora oggi ricavi inferiori mediamente del 15% - nonostante le agevolazioni regionali ed i bonus trasporti nazionali che hanno influito positivamente - a cui si aggiungono gli elevatissimi incrementi dei costi di carburante (gasolio +25% e metano +170%). Il TPL a differenza di altri settori, non opera in un mercato autoregolato, e si sostiene sul delicato equilibrio ricavi/costi. Occorre quindi essere realisti: ad oggi non sono più previsti ristori da parte dello Stato. Se nel 2023 non interverranno nuove misure strutturali di sostegno che compensino la crescita dei costi e delle dinamiche inflattive in atto, la tenuta economica delle aziende sarà messa a dura prova stante il permanere del calo dei ricavi. L’intero settore del trasporto pubblico locale deve recuperare un posto prioritario nell’agenda del Governo nazionale: sono indispensabili misure stabili e consistenti che ne attestino la centralità per il sistema-Paese, riconoscendone il ruolo di servizio essenziale - come peraltro è apparso chiaro durante la pandemia - nonchè strategico per gli obiettivi di sostenibilità ambientale e di progressiva decarbonizzazione del trasporto. A partire dal rifinanziamento del Fondo Nazionale Trasporti, non più rimandabile. Ad oggi, peraltro, non vi è traccia dei 250 milioni di euro annunciati dall’Esecutivo per garantire il ristoro dei maggiori costi energetici attesi per il 2023. Sono poi altrettanto necessari interventi di sostegno a livello locale: la Regione Emilia-Romagna è già intervenuta con un adeguamento inflattivo parziale dei corrispettivi riconosciuti alle aziende per l’esecuzione dei contratti di servizio, ma ciò non basta né si può rimandare all’infinito il tema dell’adeguamento delle tariffe, ferme ormai da circa dieci anni e con un’inflazione che nel periodo ha superato il 18%'.

Numeri

Nei tre bacini provinciali di Modena, Reggio Emilia e Piacenza i passeggeri trasportati – misurati secondo il metodo di coefficienti regionali - sono stati complessivamente 63,6 milioni, in recupero rispetto al 2021 ma ancora inferiori di quasi il 9% rispetto al 2019. In dettaglio, a Modena si sono avuti 27.511.175 passeggeri (+25,8% sul 2021), a Reggio Emilia 21.638.646 (+19,5%) e a Piacenza 14.216.633 (+16,5%). I ricavi dalla vendita di biglietti ed abbonamenti - attestati a 26,7 milioni di euro - mostrano una ripresa rispetto al 2021 (+18%), ma risultano ancora inferiori di oltre il 15% rispetto al 2019. In particolare, rispetto al periodo pre-pandemico gli abbonamenti annuali presentano un leggero andamento positivo, mentre sono invece in forte diminuzione i titoli occasionali e quelli mensili, che risentono di evidenti rilevanti cambiamenti nei comportamenti di mobilità dei cittadini. Il trend è confermato da diverse fonti nazionali, tra cui quelle di Asstra e soprattutto il Rapporto Isfort, sulle scelte di mobilità degli italiani, che per il 2022 evidenziano un calo di circa il 15% dei passeggeri del trasporto pubblico locale rispetto allo stesso periodo del 2019, a fronte di un calo quasi azzerato degli spostamenti effettuati con veicoli leggeri su rete autostradale (-3%) e stradale (-5%) e di una crescita di mobilità con mezzi di micromobilità (monopattini e simili) e mezzi a due ruote. Il valore della produzione è stato di 117,7 milioni di euro. Nel 2022 l’attività di contrasto all’evasione è stata gradualmente intensificata: in particolare, grazie ad una proficua attività di recupero dell’arretrato gli incassi da sanzioni hanno superato quota 1,6 milioni di euro. Nel 2022 SETA ha effettuato investimenti complessivi per quasi 25 milioni di euro, di cui 20 milioni per l’acquisto e l’immissione in servizio di 70 nuovi mezzi (32 per Reggio Emilia, 23 per Modena e 15 per Piacenza), quasi esclusivamente bus ibridi/metano. Investimenti rilevanti per 3 milioni di euro sono stati inoltre attuati per realizzare due nuovi impianti aziendali di rifornimento di metano CNG-LNG e biometano, a Reggio Emilia e Piacenza.

Nel 2023 verranno immessi in servizio 120 nuovi mezzi, mentre nel triennio 2024-2026 saranno acquistati 150 nuovi autobus, grazie ad una quota importante di autofinanziamento ed a risorse dei Comuni, della Regione Emilia-Romagna e fondi del PNRR, con i quali saranno finanziati 12 mezzi ad idrogeno per la rete urbana di Modena e 21 bus full electric per Reggio Emilia e Piacenza (compresi i relativi impianti di rifornimento/ricarica). Complessivamente, quindi, nel periodo 2021-2026 SETA investirà oltre 142 milioni di euro e realizzerà la sostituzione di oltre 420 mezzi, pari a circa il 50% della flotta circolante nei tre bacini provinciali di Modena, Reggio Emilia e Piacenza.

Redazione Pressa
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La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, ..   Continua >>


 
 
 
 

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