Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di
modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.
Denunciare contestare e bloccare un provvedimento che se preso a modello o applicato da altre ditte potrebbe aprire la via ad una pericolosa spirale di 'licenziamenti camuffati'. Travisati dietro una sospensione dal servizio e dal lavoro che di fatto si tramuta un allontanamento del lavoratore che non può permettersi di rimanere per sei mesi senza lavoro e senza stipendio.
Questa la denuncia lanciata ieri mattina, davanti ai cancelli dello stabilimento Maserati di via Divisione Acqui a Modena, da parte dei Si Cobas di Modena. Il caso denunciato riguarderebbe un lavoratore della ditta G.M. di Camposanto.
Enrico Semprini e Marcello Pini insieme alcuni lavoratori, hanno esposto il caso davanti allo stabilimento di via Divisione Acqui, scelto - dicono - perchè azienda 'cliente' della GM dalla quale i Si Cobas chiedono a Maserati di dissociarsi.
Il caso
Nel denunciare un clima di generale pregiudizio e di svantaggio subito dai lavoratori iscritti ai Si Cobas, Enrico Semprini ha denunciato un caso specifico: 'Si tratta di un delegato sindacale, nostro iscritto, che ha avuto un periodo di malattia. Prima di rientrare è stato sottoposto all'accertamento del medico legale necessario per giudicare l'idoneità a riprendere il lavoro. Il medico competente ha dichiarato che il lavoratore è in grado di riprendere il lavoro ma limitatamente ad alcuni turni e senza portare il braccio sinistro in una posizione più alta dell'altezza della spalla superiore. Detto fatto. L'uomo rientra al lavoro ma dopo pochi giorni viene interrotto ed obbligato al lasciare lo stabilimento con un provvedimento che per noi è un licenziamento mascherato. Con la motivazione che in tutta l'azienda non ci sarebbe un posto adeguato alle sue mansioni, e ai limiti imposti dal medico legale, il lavoratore viene sospeso dal lavoro per sei mesi.
In attesa di una nuova visita medica, tra sei mesi, nessun lavoro è possibile all'interno dell'azienda. Per quel periodo il lavoratore non potrà ricevere stipendio. Di fatto siamo di fronte ad un licenziamento mascherato perché un lavoratore non può rimanere sei mesi senza salario, Inoltre il rischio è che con decisioni di questo tipo, si innesca un meccanismo che potrebbe essere esteso a tutte le persone malate. Si tratta di un caso che rischia di creare un precedente importante.Di fatto, tutti i lavoratori malati potrebbero essere licenziati o comunque allontanati per lunghi periodi, sulla base di questo criterio. Chiediamo a Maserati se ritiene opportuno esternalizzare la produzione in azienda come la ditta in questione.
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>