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'Il centrodestra si presenterà unito a tutte le prossime competizioni elettorali a partire dalle elezioni regionali di Piemonte, Abruzzo, Basilicata, Sardegna, con l'individuazione di un candidato condiviso, così come in tutti altri appuntamenti amministrativi'. E' questo quanto deciso oggi nel vertice a Palazzo Grazioli tra Berlusconi, Salvini e Meloni. Una decisione che ha ovvie conseguenze a livello nazionale e che allarma i 5 Stelle, ma che anche a livello modenese ed emiliano comporta un cambio di prospettiva.
Ricordiamo che pochi giorni fa alla Festa della Lega a Sassuolo il commissario provinciale Stefano Bargi aveva imposto il proprio candidato (che La Pressa ha poi anticipato nella figura di Stefano Prampolini, foto sotto) agli alleati con una sorta di prendere o lasciare. Ora l'accordo romano rivoluziona il quadro.
Se Salvini impone l'accordo, Modena potrebbe diventare pedina di un disegno più ampio e a quel punto non è detto che indicare il candidato del centrodestra spetti alla Lega (e comunque anche spettasse alla Lega non potrebbe essere un nome imposto a scatola chiusa come dichiarato da Bargi).
Certamente al momento le posizioni del Carroccio e di Forza Italia (con Fratelli d'Italia a giocare un ruolo più defilato) appaiono distanti. Ne è dimostrazione l'attacco a Forza Italia ('ricicla anche tu uno scarto del Pd') da parte della mente leghista in Regione Stefano Vernole, sbizzarritosi nei giorni scorsi in offese multiple anche al nostro quotidiano.
E in Regione? Il centrodestra unito comporta l'addio a un asse Lega-5Stelle contro il Pd. Uno scenario che non può che sollevare il presidente Stefano Bonaccini.
Con una elezione a turno unico (come quella regionale) è infatti evidente come l'accordo tra il Carroccio e i grillini avrebbe consegnato una sconfitta certa al Pd. Così - con un candidato ovviamente leghista, visti i rappori di forza, sostenuto da Fi e Fdi - invece il quadro è meno complesso per Bonaccini.
Insomma a Modena e in Emilia la Lega e Forza Italia sono ai ferri corti, ma con il Capitano che ordina l'accordo anche i militanti leghisti dovranno rispondere 'obbedisco' (termine certamente caro all'ex missino Vernole da anni assunto e pagato dal gruppo della Lega in Regione).
Giuseppe Leonelli
Redazione Pressa
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