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'La problematica insorge quando la vaccinazione non è avvenuta a causa della contrarietà dei genitori o del loro disaccordo, nonostante la sostanziale volontà del giovane di ricevere il vaccino anticovid. In tali casi si ricorre spesso alla decisione di un giudice, ma sappiamo che ciò richiede tempi dilatati. Non sono casi diffusi, certo, ma che possano essere realmente discriminatori per questi ragazzi, privati, senza vaccino, di ogni possibilità di attività sportiva e sociale, con le ripercussioni psicoemotive negative facilmente immaginabili'. La suggestiva (si fa per dire) tesi è stata espressa ieri da Katia Tarasconi e Marcella Zappaterra, consigliere regionali Pd Emilia Romagna.
Siamo andati a rileggere con cura il comunicato stampa perchè, davvero, sembrava una burla, ma effettivamente le due consigliere hanno proprio detto così (foto sotto).

Per queste due esponenti Democratiche il problema della discriminazione subita dai minorenni senza super green pass esclusi, per volere del governo Draghi, da bus scolastici, attività sportive anche all'aperto e ogni luogo di socialità, esisterebbe in effetti (e già qui una ammissione nuova per l'universo Pd rigidamente favorevole al lasciapassare sanitario) ma solo per i bambini che vogliono vaccinarsi a dispetto della volontà dei genitori.
Ora a chi competa l'onere di chiedere a un 12enne se vuole o meno vaccinarsi nonostante il no dei genitori è difficile da comprendere. Ma al di là di questo è proprio la tesi delle due consigliere a lasciare quantomeno interdetti.
Le orribili discriminazioni subite dai minorenni senza super green pass (così come quelle inflitte a over 50 ai quali viene impedito di lavorare) sarebbero secondo Tarasconi e Zappaterra una realtà, ma solo per alcuni.
Solo per quei bimbi potenzialmente allineati alla campagna di vaccinazione, ma ai quali un giudice non ha ancora dato loro ragione punendo i genitori. Per loro deve muoversi il Garante dei diritti dell'infanzia. Per gli altri no. A questo siamo arrivati.
Genitori che - con fatica, responsabilità e sofferenza - hanno fatto una scelta difficile (legittima e che non trasgredisce alcuna legge) come quella opposta di altri genitori vengono umiliati così. La colpa, per citare il consigliere modenese Reggiani, è loro se i bambini vengono esclusi e discriminati. Loro e solo loro. Come se per il loro scrupolo dovessero pagare dazio in etereno davanti al nuovo Vitello d'oro che ha assunto le sembianze di un Qr.
I corsi di nuoto, gli allenamenti di calcio, pallavolo, rugby, pagati, i tamponi acquistati per mesi, l'aver sopportato invano un peso economico e lo stigma sociale, non basta. I genitori, per queste due consigliere Pd, devono essere superati a destra da un giudice e in attesa di questo devono sentirsi smentiti dai figli. Che solo in questo modo possono affrancarsi e, dopo aver rinnegato il padre e la madre, rientrare nel circuito dei 'buoni'.
Un orrore senza fine. Un baratro senza fine. E il tutto ammantato dal sorriso, dalla bontà di chi sente dalla parte del giusto.
Giuseppe Leonelli
Redazione Pressa
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