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Schiave nigeriane minorenni, Castelfranco fa finta di nulla... E se fossero state bianche?

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In fondo è questa la colpa più grave del razzismo sempre più crescente nel nostro Paese. Far passare l'idea che davvero esistano esseri umani di serie A e esseri umani di serie B


Schiave nigeriane minorenni, Castelfranco fa finta di nulla... E se fossero state bianche?
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E se fossero state italiane? Se fossero state figlie di quell’avvocato che tutte le mattine si specchia sul portone in vetro del bar del Collegio mentre, tenendo la tazzina con pollice e indice, con il mignolo puntato alla barista sorseggia il caffè? Se fossero state le nipoti del dentista del decimo piano che ancora viaggia con la macchina cabrio coi capelli brizzolati e la camicia aperta fino al quarto bottone? Se fossero state le figlie del consigliere regionale cattolico cattolico o di quello di sinistra sinistra o del banchiere sempre col ghigno sorridente e le mani piccole e nascoste? Se non fossero state nigeriane anonime e senza famiglia cosa sarebbe successo? Se le quattro minorenni che la polizia ha scoperto due giorni fa essere state schiavizzate, minacciate di morte, costrette a prostituirsi e segregate in un appartamento a Castelfranco non fossero state ‘negre’ cosa sarebbe accaduto nella bella, protetta, borghese Modena?

Eppure le mani, gli occhi, i pensieri, i sogni, le speranze di una bambina di 15 anni italiana sono gli stessi di quelli di una bambina nigeriana. Cosa cambia? Cosa cambia in uno sguardo terrorizzato? In un pianto? Cosa cambia in una preghiera a un Dio sempre lontano e bugiardo, sia esso strumentalizzato da una Chiesa o da una Setta? Cambia che per quelle 4 minorenni schiavizzate da un 70enne italiano e da una donna nigeriana in un appartamento nel Comune ricco e grasso del tortellino ripieno, nessuno, o quasi, si è scandalizzato.  Mentre in piazza si discuteva di calcio e nei bar ci si lamentava della pensione in ritardo, in un appartamento si viveva l'orrore e il dramma. E una volta scoperto il fatto ci si è indignati? Macchè, anzi.

Nella furia imperante anti immigrati alcuni hanno anche trovato il modo di lasciare intendere che loro - le schiave minorenni - se la sono cercata. E che diamine. Dovevano stare nel loro Paese. Che se non ci tornano ora le rimandiamo noi. A calci.

In fondo è questa la colpa più grave del razzismo sempre più crescente nel nostro Paese. Perché di questo si tratta. Far passare l’idea che davvero esistano esseri umani di serie A e esseri umani di serie B. Che esistano esseri umani per i quali non valga la pena nemmeno voltarsi per un gesto di pietà, foss’anche ipocrita. Relitti umani di fronte ai quali scansarsi: puttane, accattoni, tossicodipendenti, negri. Feccia. 

Confondere i professionisti cooperativi del sociale che speculano sui migranti (perché questo è un fatto) con le vittime dell’immigrazione, lasciar credere che l’unica delinquenza sia quella della microcriminalità compiuta prevalentemente da stranieri (un altro fatto) dimenticando le operazioni finanziare spregiudicate di manager italianissimi. Che loro, rispettati e ammirati, con un clic gettano nel dramma milioni di famiglie che ci vorrebbero miliardi di ladruncoli e pusher per fare altrettanto. Ma non importa. Non punire i criminali in quanto tali, siano essi bianchi o neri, ma punire nel sentire comune tutti i neri in quanto criminali. Sfruttare le colpe commesse in malafede di un governo che per anni ha marciato in modo spesso ignobile sul business accoglienza, per alimentare la repulsione verso lo straniero. 

E’ in questo clima che nessuno (nemmeno il centrosinistra) si scandalizza se a Modena vengono scoperte quattro schiave minorenni. Sono nigeriane. E’ normale. Colpa loro. Non potevano nascere bianche? 

Giuseppe Leonelli


Redazione Pressa
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La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, ..   Continua >>


 
 
 
 

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