A fronte di tale attività commerciale, non risulta che la persona in esame abbia mai presentato le previste dichiarazioni fiscali, il che gli avrebbe permesso di reinvestire nella medesima attività i proventi delittuosi di volta in volta conseguiti. Per non attirare le attenzioni del Fisco, l’indagato avrebbe adoperato vari escamotages, quali l’interposizione fittizia di diversi prestanome, false radiazioni “per esportazione” delle autovetture (che, private delle targhe, potevano essere commercializzate senza alcuna formalità), l’utilizzo di metodi di pagamento non tracciabili (prevalentemente contante) e conti correnti esteri (in parte detenuti in Paesi a fiscalità privilegiata). Da ultimo a partire dal 2019 l'uomo avrebbe posto in vendita diverse autovetture di alta gamma (con evasione per circa 1,2 milioni di euro), che a loro volta sarebbero state acquistate reinvestendo i suoi proventi illeciti.
Quella che è emersa, in sostanza, è una sorta di catena infinita, nella quale,
Il provvedimento di sequestro è stato emesso in via di urgenza dalla Procura al fine di impedire l’ulteriore protrarsi di un’attività che - grazie allo schermo costituito da società in ogni caso riconducibili al soggetto ed alla utilizzazione di familiari risultati intestatari di auto e di attività commerciali apparse inserite nel complessivo meccanismo illecito - sembrava destinata a perpetuarsi ulteriormente nel tempo, proprio grazie al meccanismo della catena infinita descritto.
Il decreto è stato dunque adottato dalla Procura di Parma al fine di pervenire al sequestro di risorse finanziarie (quale profitto diretto) per circa 7,7 milioni di euro, con possibilità, in caso di incapienza, di procedere al sequestro per equivalente ed in ogni caso al sequestro per sproporzione, atteso che è emerso un divario di notevoli proporzioni tra i redditi ufficiali (pressochè inesistenti) e le disponibilità finanziarie.
La Polizia Giudiziaria ha avuto modo di sottoporre a vincolo cautelare 435.000 euro in contanti, un deposito su conto corrente bancario pari a 176.209 euro, 61 orologi, una Ferrari 340 MM Vignale Spider, una Ferrari 275 GTB di colore verde pino, una Ferrari 599 GTB Fiorano, una Ferrari Daytona, una Ferrari 458 Italia, una Ferrari Dino 246 GTS, una Ferrari 512 BB, una Ferrari Daytona, una Bizzarrini 5300 GT Strada, una Lamborghini Murcielago, una Lamborghini Miura, una Lamborghini Countach, una Porsche 996, una Porsche 997, una Lancia Aurelia B24 Spider America, una Mercedes AMG, una Vw Gol e un furgone Peugeot Rifter. Tra le auto va segnalata la Ferrari 340 MM Vignale Spider (appena tre esemplari costruiti dalla casa di Maranello che, negli anni ’50 del secolo scorso, ha gareggiato in competizioni motoristiche di prim’ordine, quali la 24 ore di Le Mans, Mille Miglia e Trofeo Internazionale di Silverstone) e la Ferrari 275 GTB/2 di color verde pino prodotta, in tale colorazione, in appena sei esemplari.
Contestualmente alle operazioni di sequestro, i militari della Guardia di Finanza hanno eseguito altresì, sempre su delega di questo Ufficio, un provvedimento di perquisizione (locale, personale e informatica) a carico di ulteriori sei soggetti (indagati in concorso) e di tre aziende, nelle province di Bologna, Parma, Reggio Emilia, Cremona e Firenze.