Articoli La Nera

Furti nei negozi, allarme in città

Furti nei negozi, allarme in città

Modena è ai vertici della graduatoria regionale per i furti negli esercizi commerciali. A dirlo è un'indagine presentata dall'Osservatorio sulla sicurezza e la videosorveglianza


1 minuto di lettura

Spazio ADV dedicata a Società Dolce: fare insieme
Spazio ADV dedicata a APP LA PRESSA

Negli ultimi anni a Modena non si allenta un’allarmante fenomeno: l’escalation di episodi di microcriminalità. A confermare questa situazione arriva la preoccupante analisi dell'OSIVID, infatti secondo l’Osservatorio sulla Sicurezza e la Videosorveglianza per quanto riguarda i furti nei negozi, il nostro territorio occupa la poco lusinghiera seconda posizione, dietro solo a Bologna che detiene il primato con un furto su tre di quelli avvenuti in regione. Modena, con il 12% dei furti in Emilia Romagna, quindi uno su otto, precede Ravenna e Parma. Nella graduatoria nazionale delle regioni con più furti nei negozi il primo posto è occupato dalla Lombardia, ma in seconda posizione c'è proprio l'Emilia-Romagna.

Una situazione allarmante e soprattutto in aumento, non di molto dal 2013, ma più preoccupante se andiamo un po’ più indietro con il tempo, nel 2004 infatti il numero di furti era poco più di 4000, mentre nell’ultimo dato disponibile quello del 2015, i furti hanno oltrepassato quota 12mila in regione. Per l’Emilia Romagna va un po’ meglio con il dato delle rapine, dove spiccano Lombardia e Lazio, e il nostro territorio si posiziona solo al settimo posto in questa particolare classifica. Nel dettaglio il 38% delle rapine è segnalato a Bologna, mentre Modena, a pari merito con Parma, questa volta è quarta in regione dopo Rimini e Reggio Emilia.

SERVIZIO TVQUI

Foto dell'autore

La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, sociale ed ec...   

La Pressa
Logo LaPressa.it

Da anni Lapressa.it offre una informazione indipendente ai lettori, senza nessun finanziamento pubblico. La pubblicità copre parte dei costi, ma non basta. Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci segue di concederci un contributo. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di lettori, è fondamentale.

Articoli Correlati