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Lui di 21 anni lei di 56, appartenenti ad una famiglia nomade, già nota alla cronaca cittadina. Un domicilio quasi fittizzio in via Tre re ma di fatto senza fissa dimora, soliti a scorrazzare in cerca di nuovi colpi. Ultimo obiettivo i locali di una ditta sulla via emilia est, alla periferia di Modena. Ditta in liquidazione, con locali abbandonati non più frequentati ma con impianti ancora funzionanti. Evidentemente i due avevano pianificato bene cosa fare, provando ad agire indisturbati. Alle ore 10 di ieri mattina forzano ed entrano da una porta sul retro muniti di carrelli e sacchi, e iniziano a smontare parti, soprattutto in rame, dell’impianto di riscaldamento. Tubi, in particolare che depositano in sacchi neri che i due trasportano con carelli verso l'esterno. Scatta l’allarme collegato con la Polizia. La volante dopo pochi minuti è sul posto.
Dalla parte anteriore della ditta, che si affaccia su via Emilia Est, tutto sembra tranquillo. Nessuna porta forzata e nessun rumore. La sorpresea è sul retro.
I due sono ancora nel cortile della ditta quando gli agenti si presentano al loro cospetto. Stanno spostando un carello con 4 sacchi pieni di materiale, soprattutto rame, appena asportato. Vicino a loro ne hanno un altro, con 'a bordo' due sacchi in un carrello che contiene anche bobine di cavi elettrici. Materiale abilmente smontato e che i due avrebbero presumibilmente presto caricato sull'auto con la quale erano arrivati. Non oppongono resistenza. Scatta la perquisizione personale. Lui ha in tasca un coltello di 21 centimetri ed un tronchese. Entrambi sono personaggi noti, per i loro precedenti immortalati con tanto di foto, nel loro palmares criminale dove i furti abbondano. Precedenti che fanno scattare l’arresto immediato, già motivato dalla flagranza dei reato. Accusati per furto aggravato in concorso questa mattina sono finiti davanti al giudice nel processo per direttissima.
Redazione Pressa
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