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Alla vista si presentano come piccoli cristalli di sale, ma quelli contenuti sacchetti sequestrati dalla squadra mobile della Polizia nell'ambito dell'operazione Puscher, sono pezzi di una delle più costose e pericolose droghe sul mercato: il shaboo una potente metanfetamina. Droga sintetica, da 100 euro al grammo sul mercato, proveniente dall’Asia importata in Italia da organizzazioni filippine che hanno una delle più grandi centrali di stoccaggio a Roma e che viene distribuita sul mercato nazionale attraverso organizzazioni gestite ormai quasi esclusivamente nigeriani che hanno soppiantato quelle dei nord-africani. Quello di Modena è uno dei mercati in più rapido sviluppo.
Ed è proprio nei confronti di questo mercato che si sono concentrate le indagini della Polizia a Livello nazionale e le specifiche attività della squadra Mobile di Modena, guidata dal dirigente capo Marcello Castello.
In tre giorni di attività al Parco Novi sad, Parco XXII aprile, Erre-nord, e viale Crispi in zona tempio stazione, gli agenti hanno arrestato quattro nigeriani di età compresa tra 34 e i 37 anni, di cui uno irregolare. Tutti sorpresi nell’atto di cedere dosi di sostanza stupefacente.
Per poi arrivare ad all'appertamento di uno di loro in via Riccoboni al quale si riferiscono le immagini. Un 36 enne, in regola con il permesso di soggiorno rilasciato a Treviso. All’interno dell'abitazione sono stati identificati altri tre nigeriani di età compresa tra i 27 e i 32 anni, denunciati in stato di libertà. Nell'appartamento gli agenti hanno rinvenuto, oltre a 5 grammi di cocaina e 4 di eroina, una delle più ingenti quantità di Shaboo sequestrato anche a livello nazionale. 650 grammi. Sul mercato avrebbe fruttato 65 mila euro. Pronta ad arrivare sulle piazze della città e ad alimentare un mercato fatto per più di acquirenti italiani. Gestito al dettaglio da una rete di spacciatori nigeriani, spesso sfruttati a loro volta dalle organizzazioni di riferimento che li fanno arrivare clandestinamente in Italia, e che mano a mano si liberano dal loro controllo con il lavoro di spaccio al dettaglio. Con la stessa logica con cui le organizzazioni nigeriane sottomettono e sfruttano le donne avviate alla prostituzione
Redazione Pressa
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