Hanno ricevuto un riconoscimento anche gli altri 11 finalisti: al secondo posto, a distanza di pochi centesimi, si è classificato Fabrizio Zoboli di Nonantola con 321,111 punti, al terzo Alessio Foroni di Modena con i 319,233 punti per il prodotto della sua acetaia famigliare; seguono l'aceto dell'Acetaia Comunale di Fiorano con 318,150 punti e Deodato Vandelli di Castelnuovo con 317,311 punti.Il primo classificato ha ricevuto prestigiosi premi: il diploma ufficiale della Consorteria, un cucchiaino d'oro per l'assaggio e il 'torrione di Spilamberto', che viene consegnato anche a tutti i finalisti: si tratta di un bassorilievo in bronzo che raffigura il torrione, appunto. Dopo alcuni giorni dalla premiazione, poi, arriva il riconoscimento più importante: il Gran Maestro si recherà a casa del vincitore per marchiare a fuoco le botti dell'acetaia con il logo della Consorteria.
Ecco la graduatoria ufficiale degli altri sette Aceti Balsamici Tradizionali finalisti:
6° Stefano Artioli di Carpi con 316,600 punti
7° Aldo Burani di Modena con 316,545 punti
8° Giacomo Sgarbi di Soliera con
9° Lorenzo Martinelli di Carpi con 314,961 punti
10° Fabio Iubini di Guiglia con 314,706 punti
11° Sara Baldazzini di Vignola con 314,300 punti
12° Matilde Bertoli di Fiorano con 313,111 punti.I numeri di questa edizione del Palio sono particolarmente alti: 1.739 i partecipanti; oltre 17mila (17.390 per la precisione) sono le provette - rigorosamente anonime - in cui sono stati suddivisi i campioni delle acetaie partecipanti e sono state consegnate dalla Consorteria a 375 tra Maestri Assaggiatori, Assaggiatori, Allievi Assaggiatori: ciascuno di loro ha potuto accedere a un sistema di valutazione online, potendo così completare tutte le fasi di assaggio e valutazione in autonomia, ma con un'assistenza continua da remoto. Dal palco il Gran Maestro Maurizio Fini ha annunciato anche un grande evento per il prossimo anno, in occasione del 60° Palio e dei 60 anni della Consorteria: 'Non sono molte le associazioni che raggiungono questo traguardo. Nel nostro caso è stato reso possibile dall'impegno in primis dei soci fondatori, che lo hanno tramandato a tutti coloro che si sono succeduti nel tempo. Di generazione in generazione, di decennio in decennio i soci della Consorteria hanno avuto un unico obiettivo: consolidare la cultura dell'Aceto Balsamico Tradizionale, mito inscalfibile del territorio.