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'Diversi cittadini di Castelfranco si sono rivolti agli ambulatori CAU del comune, iniziando una vera e propria odissea di attesa e di rabbia. Visitati dopo ore e non risolvendo il loro problema, sono stati
costretti poi a rivolgersi ad uno specialista, oppure a recarsi al pronto soccorso'. A denunciare il caso è il consigliere Lega Lodovica Boni.
'Oggi in mattinata, un cittadino di Nonantola F.G si reca al CAU con la moglie bloccata da un forte mal di schiena. Prima di varcare la porta del CAU occorre leggere con attenzione l'elenco delle patologie ammesse. F.G sa, che il dolore alla schiena della moglie rientra nell'elenco, per cui entrano fiduciosi nella sala di aspetto e alle ore 11.00 la paziente viene registrata sul computer. Sono presenti altre tre persone - spiega la Boni -. Alle 14.30 la paziente aspetta ancora. Dopo circa quattro ore di attesa i pochi pazienti sono ancora lì in sala di aspetto. Non si può negare l'evidenza, dobbiamo denunciare ancora una volta, che tale servizio non funziona, non solo non riesce a curare i pazienti, ma ne peggiora addirittura le condizioni di salute provocando stress e nervoso. Ecco, perché tante persone preferiscono recarsi direttamente ai pronto soccorso di Modena. Il ragionamento è semplice: al pronto soccorso si aspetta per ore, ma si ha la garanzia che il problema venga preso in carico. Allora ci domandiamo perché si continuano a buttare soldi in servizi che non funzionano? Cresce in noi la convinzione che occorrerebbe piuttosto aumentare le risorse ai pronto soccorso dove pochi medici e pochi infermieri fanno di tutto per curare al meglio ogni paziente lavorando senza sosta per ore e ore'.