Articoli La Provincia

Esternalizzazione nidi comuni area nord: nessun accordo, continua la mobilitazione

Esternalizzazione nidi comuni area nord: nessun accordo, continua la mobilitazione

Si è concluso con un mancato accordo l’incontro svolto in Prefettura tra FP Cgil, Rsu, Unione Comuni Modenesi Area Nord. La mobilitazione continua


1 minuto di lettura

Spazio ADV dedicata a CISL Emilia Centrale
Spazio ADV dedicata a Tradizione e sapori di Modena

Si è concluso con un mancato accordo l’incontro svolto in Prefettura a Modena il 25 maggio tra il sindacato FP Cgil, unitamente alle Rsu, e l’Unione Comuni Modenesi Area Nord, convocati per l’espletamento della procedura conciliativa, come richiesto dai sindacati a seguito dell’apertura dello stato di agitazione delle lavoratrici e dei lavoratori dei nidi d’infanzia gestiti dalla stessa Unione.

La vertenza è stata aperta dopo la comunicazione del 10 maggio da parte di Ucman di voler esternalizzare i nidi d’infanzia a partire dal prossimo anno scolastico 2022-2023. Si tratta dei nidi d’infanzia dei Comuni di Mirandola, San Prospero, San Felice, Concordia e Medolla.

Nel corso dell’incontro Ucman ha ribadito quanto anticipato al tavolo sindacale del 10 maggio, ovvero l’ intenzione di collocare due dei nidi gestiti dall’Unione stessa in Asp e altri due nidi in appalto, nonostante le risorse del Pnrr destinate all’ampliamento dell’offerta formativa sui nidi d’infanzia che ricadranno certamente su alcuni dei Comuni dell’Area Nord e la richiesta di parte sindacale di mantenerli in gestione pubblica tutti direttamente attraverso Asp, che applica lo stesso Contratto Nazionale Enti Locali e che già dirige il nido Panda di Medolla.

Foto dell'autore

La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, sociale ed ec...   

La Pressa
Logo LaPressa.it

Da anni Lapressa.it offre una informazione indipendente ai lettori, senza nessun finanziamento pubblico. La pubblicità copre parte dei costi, ma non basta. Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci segue di concederci un contributo. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di lettori, è fondamentale.

Articoli Correlati