Spostamento dell'automedica da Vignola a Pozza, Barcaiuolo (Fdi): 'Scelta irrazionale'

Il senatore modenese: 'Decisione costosa e pericolosa per la salute dei cittadini'. Depositata interrogazione parlamentare
“La scelta dell’AUSL – spiega Barcaiuolo – prevede il trasferimento del mezzo di soccorso avanzato nelle ore notturne (20:00–08:00) da Vignola, centro che serve un distretto di oltre 90.000 abitanti su quasi 400 km², a Pozza di Maranello. Si tratta di una decisione che, oltre a richiedere nuove spese per logistica, locali e gestione, rischia di violare i criteri di dimensionamento del servizio 118 e di compromettere la sicurezza clinica nelle aree pedemontane e montane”.
Come riportato nell’interrogazione, infatti, gli standard del Servizio di Emergenza Territoriale stabiliscono tempi massimi di arrivo di 8 minuti nelle aree urbane e 15–18 minuti in quelle rurali. “Oggi – sottolinea il senatore di Fratelli d’Italia – l’automedica impiega 3 minuti per raggiungere il centro di Vignola, ma con lo spostamento ne occorrerebbero 18 o più e territori come Guiglia e Zocca verrebbero lasciati con tempi d’intervento ben oltre i limiti previsti. Tutto questo è inaccettabile, specie quando parliamo di emergenze tempo-dipendenti come ictus, infarti o traumi gravi”.
Barcaiuolo solleva anche la questione dei costi aggiuntivi: “L’allestimento di un nuovo presidio a Pozza, a fronte di un’azienda sanitaria già in deficit, non solo è economicamente discutibile: potrebbe addirittura configurare profili di responsabilità amministrativa. Per questo chiediamo che tutta la documentazione venga trasmessa alla Corte dei Conti per una verifica approfondita”.
L’interrogazione presentata dal senatore chiede inoltre al Ministero di: accertare la conformità della decisione agli standard nazionali e regionali; acquisire i dati di attivazione dell’automedica di Vignola degli ultimi tre anni, distinguendo per gravità dei casi e outcome clinici; verificare che il distretto disponga di un Mezzo di Soccorso Avanzato medico dedicato h24; valutare l’impatto economico della riorganizzazione e l’opportunità di inviare la documentazione alla Corte dei Conti; assicurare che le scelte locali non compromettano i tempi di accesso alle cure e la sicurezza dei cittadini.
“Non si può giocare con la vita delle persone per mere logiche organizzative – conclude Barcaiuolo –. Fratelli d’Italia sarà in prima linea affinché le aree pedemontane e montane non vengano abbandonate e affinché la tutela della salute resti un diritto fondamentale garantito tutti i cittadini”.
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