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Due milioni e 414 mila euro. E' questa la cifra che emerge dal rapporto aggiornato al 31 dicembre 2016 della Regione Emilia Romagna, erogata in un anno a titolo di premio di risultato a 158 dirigenti della Regione stessa. I premi di risultato sono quei riconoscimenti in denaro che i dirigenti ricevono in più rispetto all'indennità di base (di fatto lo stipendio spalmato su 13 mensilità), e all'indennità di posizione (riconosciuta per responsabilità legate a determinate funzioni).
I dirigenti della Regione compresi nell'elenco sono 221. Di questi 158 hanno ricevuto il premio di risultato che varia, appunto, a seconda non solo delle funzioni ma anche, come richiama la parola, al risultato ottenuto. E il totale erogato dalla Regione, per questa voce, ammonta appunto a 2.414.344 euro.
Il premio di risultato viene calcolato ogni anno, per ciascun dirigente, sulla base di una valutazione delle prestazioni relative all’anno precedente; valutazione svolta dal dirigente sovra ordinato.
L’esito finale è rappresentato da una valutazione di sintesi, espressa con le lettere A, B, C, D, E, dove A è la valutazione massima.
Nel rapporto 2016 prevalgono le A, è quindi premi di risultato di fatto al massimo della soglia consentita. Diverse le B. Per il resto, sulla base del contratto il compenso per il risultato ottenuto è calcolato in base percentuale (es 80/100 o 70/100).
Un esempio, a caso, su tutti: Il direttore generale programmazione territoriale e negoziata Enrico Cocchi si è visto riconosciuto nel 2016 un premio di risultato da 20.267 euro calcolato sulla base di una valutazione relativa di 76 punti su 1000. Premio di tutto rispetto che si va ad aggiungere ad una doppia indennità in cui si sommano 120.
000 euro per l'incarico principale di Direttore Generale della Programmazione Territoriale e negoziata e ad altri 125 mila euro per l'incarico di direzione dell'agenzia regionale per la ricostruzione sisma 2012, nuovo incarico che che Cocchi ricopre a decorrere dall'aprile del 2016.
I premi di risultato più alti sono solitamente riconosciuti ai Direttori Generali, proprio in funzione del raggiungimento pieno o parziale degli obiettivi generali raggiunti. Tra questi c'è l'ex assessore provinciale modenese Morena Diazzi, ora 'Direttore Generale economia della conoscenza del lavoro e dell'impresa' che oltre all'indennità di base di 130.000 euro, ha ricevuto, in funzione di una valutazione di 80/100, un premio di risultato da 21.600 euro.
Sempre 21.600 euro, ma in questo caso in funzione di una valutazione eccellente, vanno al Direttore Generale dell'Assemblea legislativa che unisce nell'indennità annua da 120.000 euro anche la responsabilità dell'Ufficio di Gabinetto del Presidente.
Arriva a 22.140 euro il premio di risultato del Direttore Generale cura del territorio e dell'ambiente che con un valutazione di 82 punti su 100 aggiunge la cifra ai 130 mila euro percepiti come stipendio base.
E potremmo continuare. Numeri importanti, relativi soprattutti a premi calcolati per l'attività 2015, che sparati così rischiano di fare gridare alla casta. Ma questi sono. Numeri sui quali la stessa giunta regionale ha deciso di intervenire con un'opera di razionalizzazione i cui risultati sono stati resi noti oggi.
Risultati che certificano, nel 2016, per i premi di risultato riconoscoiti ai direttori generali (sia dell Regione sia delle aziende sanitarie regionali e dell'istituto Ortopedico Rizzoli), un risparmio, per la Regione, di 406 mila euro.
Per quanto riguarda i dirigenti regionali (di cui ci siamo occupti in questo articolo), e la cui valutazione dipende dai direttori generali, i premi nel 2016 sono stati ridotto di di oltre il 20%, ottenendo un risparmio complessivo di 300.000 euro rispetto al 2015.
E per il 2017 la disponibilità economica per il finanziamento dei premi di risultato, si restringe ancora di più. Entreranno infatti in funzione i nuovi criteri di valutazione, piu' differenziati e basati su alcuni progetti da realizzare affidati alle singole direzioni. Saranno poi estesi ulteriormente i nuovi contratti, in parte già in vigore per i direttori generali della giunta e delle agenzie, che prevedono la riduzione del premio massimo di risultato: non si potrà più andare oltre il 5% della retribuzione fissa, mentre fino ad ora la soglia poteva arrivare fino ad un massimo del 25% della retribuzione. Ovvero, a fronte di una retribuzione da 100.000 euro, se fino ad ora i premi di risultato potevano anche arrivare a 25 mila euro, per i nuovi contratti non si potrà andare oltre i 5.
